⦿ Ultim'ora

Zelensky fa il giro delle “7 chiese” in Europa per chiedere aerei e armi: forse ha il dubbio che l’occidente stia mollando

Zelensky sta girando l’Europa come una trottola impazzita chiedendo di tutto, missili a lungo raggio, caccia da combattimento droni e munizioni, al momento si è astenuto sulle atomiche… ma non mancherà tempo anche per quelle

Il presidente ucraino ha fiutato che almeno una parte dell’Occidente comincia ad essere stanca di inviare soldi armi e quant’altro a Kiev, senza ottenere i risultati che si aspettavano, ovvero che la controffensiva sfondasse almeno la prima linea di difesa russa e si riprendesse Melitopol.

Ma la controffensiva ucraina si è schiantata sulle trincee e i campi minati russi, subendo perdite consistenti di uomini e di mezzi donati dagli alleati. Kiev pensava che avrebbe preso facilmente lo snodo cittadino di Melitopol, fondamentale per riconquistare la Crimea, ma come aveva previsto Mark Milley, capo di Stato maggiore Usa, l’impresa si è dimostrata una “Mission Impossible”. I risultati deludenti sono stati confermati sia dalla Difesa britannica che dagli 007 statunitensi che avevano fatto trapelare: “Il fronte è statico”. Il proseguo non appare migliore, a settembre inizierà a piovere e arriverà l’inverno e le truppe devono fermarsi altrimenti li fermerà il fango. Se ne riparlerà a giugno prossimo, ma sarà troppo tardi.

Con queste premesse va da se che i sovvenzionatori, non vedendo risultati cominciano a tirarsi indietro e questo Zelensky ed il suo entourage pare lo abbiano intuito dalle parole del capo di gabinetto di Stoltenberg che ha proposto una cessione di territori in cambio dell’entrata facilitata dell’Ucraina nella Nato. Certo poco dopo è arrivata una semi smentita, ma pare difficile che il capo di Gabinetto prima di parlare non si sia consultato con Stoltenberg.

Non va meglio sul fronte del maggiore azionista di questa guerra, l’America. Le presidenziali del 2024 sono ormai entrate nel vivo e il nemico di Biden, quel Donald Trump, che forte dei sondaggi intende sfidarlo ha dichiarato più volte che farebbe finire la guerra in 24 ore.

Trump controlla certe aree del Congresso e il suo pensiero è stato sintetizzato da Kevin McCarthy, speaker della Camera, quando ha detto di non voler più consegnare “assegni in bianco” agli ucraini. Sotto elezioni l’opinione pubblica ha il suo peso e secondo un sondaggio condotto nei primi giorni di agosto dalla Cnn, la maggioranza degli americani è oggi contro gli invii di armi all’Ucraina.

Biden dopo i 45 miliardi stanziati a dicembre 2022, ora ne chiede altri 24 e i repubblicani pronti a votare contro potrebbero essere tanti. Michael McFaul, ex ambasciatore americano in Russia, ha scritto che“L’amministrazione Biden ha svolto un ottimo lavoro nel sostenere lo sforzo ucraino in stretta collaborazione con gli alleati Nato”, ma adesso “è il momento di portare la nostra diplomazia allo stesso livello. Dobbiamo lanciare una diplomatic sourge, un’ondata diplomatica per aiutare Kiev a gestire i negoziati di pace”. Se prima si doveva vincere la guerra, ora si deve “vincere la pace”. McFaul suggerisce pure di nominare un inviato speciale per l’Ucraina perché “in questo momento siamo battuti dai cinesi”. Zelensky ha capito che il vento sta cambiando, ma al momento pare che possa fare poco contro Putin, che da buon giocatore di scacchi, non sembra neanche forzare la mano nella guerra, ma sta attendendo che il suo nemico, che è la Nato, esaurisca le risorse.