⦿ Ultim'ora

“100 cani sopra una gatta”: giovani violenti in un mondo allo sbaraglio

Il caso dello stupro di gruppo di Palermo è un lampante esempio di cosa abbiamo insegnato ai giovani negli ultimi 40 anni, ma fa comodo puntare il dito contro i Caino di turno invece che farsi un esame di coscienza

Negli ultimi giorni il noto caso dello stupro di gruppo di Palermo, che ha portato a sette arresti, sta tenendo banco sulla cronaca nazionale e sui social. Allo stupore e allo scandalo ha subito rubato il posto il biasimo e la “rabbia popolare”, con tanto di richieste di linciaggio, castrazione chimica e pene di morte variopinte. Ovviamente non sono mancati neppure gli sciacalli sui social subito pronti a carpirne 5 minuti di notorietà: dai politici ai “professionisti” di varia natura, chi può “ci bagna il pane” in una vicenda che i giornali dipingono come un caso al dir poco raccapricciante.

Io non starò quì a chiedere la fucilazione in pubblica piazza dei sette, mi scuserete, ma io non sono né giudice, né giuria, né boia – meno ancora uno sciacallo che si avventa su cani già feriti – e dalla punizione esemplare di questo gruppo di presunti criminali – per definirli tali serve prima una sentenza – non ho nulla da guadagnarci, meno ancora saprei cosa farmene. Tuttavia, leggendo le intercettazioni diffuse sulla stampa, non possono non chiedermi in che razza di mondo ci troviamo a vivere.

Figghiò me lo mandi il video pure a me, quello di là del Foro Italico?” chiede un amico di uno degli arrestati. Poi questo discorso: “[…] se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifiato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel’ho abbagnato pure io il discorso…”

Discorsi agghiaccianti, figli di un degrado morale e materiale che probabilmente la nostra società non aveva mai raggiunto, se non in momenti di guerra. Tuttavia, sarebbe facile fermarsi alla superficie, leggere queste parole e pensare “sono bestie, sono cani”. E no, loro saranno cani, ma voi siete gli addestratori.

Con “voi” intendo la società, dai mass media alla gente comune che ora condivide post e articoli e urla alla pena esemplare. “100 cani sopra una gatta”. “Una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno”. Queste non sono frasi a caso: c’è la bestialità, la disumanizzazione, la voglia di sopraffare, questo discernimento totale tra sesso e sentimento, questo divertirsi e “pasteggiare” sopra le vittime, gli indifesi, i deboli. Qualche idiota tirerà in ballo la solita menata femminista del maschilismo o altro, ma il problema qui è ben più grave, il problema è che i giovani hanno imparato nel corso degli anni che a vincere sono i cattivi, che i forti si prendono tutto ed ai deboli non resta che il danno e la vergogna, che non conta avere qualcuno al proprio fianco ma aggiungere quante più tacche possibili sulla cintura. E chi glielo ha insegnato?

Il riferimento ai video porno non è un caso. Ai giovani non deve essere più il prete o i genitori a parlare del sesso, perché i genitori si imbarazzano – o “spiegano” idiozie con nonchalance facendo ancora più danno – e un prete celibe cosa potrà mai insegnargli? Meglio 5 minuti di lezione totalmente inutile a scuola, tra schiamazzi e battutine, dove l’unica cosa che si dice, se la si dice, è che sarebbe utile usare il preservativo, dato che le malattie sessualmente trasmissibili stanno tornando ad essere un problema statistico anche secondo l’OMS. Ed il resto? Lo insegnano i porno. 

Porno, che ormai è mitizzato dai mass media, con porno-attori e attrici oggetto di interviste e attestati di stima, ospiti in programmi tv di prima serata, trattati come divi nei programmi frivoli ed addirittura come fini intellettuali “liberi” dai programmi della cultura a buon mercato che tanto piace ad una certa parte politica.

Tuttavia il porno di oggi non è più quello di 30 anni fa. 30 anni fa c’erano le VHS, oggi è tutto un porno, partendo dai social. Bei tempi quando per vedere due capezzoli dovevi comprare i calendari e per vedere altro passare dall’edicolante e superare l’imbarazzo. Porelli, oggi i margini di guadagno si sono ridotti, guadagnano solo le grosse case di produzione, il resto va a finire sui siti di pornografia “amatoriale”, per non parlare del centinaio di siti gratuiti che indubbiamente rubano molto mercato. Così, oggi la scopata non eccita più. 

Una percentuale non trascurabile e difficilmente quantificabile dei nostri giovani sono praticamente porno-dipedenti che vanno sui siti per adulti diverse volte a settimana, se non tutti i giorni. In un contesto simile, come detto, non basta più il sesso che si può fare tra due persone normali, che hanno una relazione. E allora? Ma ovviamente si va di feticismi e perversioni. Da parte loro, le case di produzione – degli stessi divi del porno che la Tv “normale” esalta come eroi moderni – devono trovare materiale nuovo che possa attrarre visualizzazioni e gente che paga. E per farlo, il pubblico, vuole vedere qualcosa di diverso rispetto alla “solita roba”.

E allora che si fa? “100 cani sopra una gatta”. Bestialità: una o due ragazze – spesso basse e minute, così da esaltare le dimensioni delle contraparti maschili – “assaltate” da decine di energumeni, pratiche sessuali aggressive e violente, feticismi degradanti di ogni tipo e soluzione che per decenza non sto qua ad elencarvi. E i ragazzi? Assorbono come le spugne.

E badate bene, non sto qua a dire che il solo porno sia il problema. Il problema è la cultura del porno. Il problema è la società ipersessualizzata e sempre più violenta, che lascia soli i ragazzi, che poi, tra le altre cose, insoddisfatti da “una vita che non da quel che promette”, tentano di emulare anche inconsciamente quello che per molti diventa un rifugio abitudinario e quotidiano. I risultati si vedono, purtroppo. Adesso tornate pure ad invocare pene esemplari e castrazione chimiche, poi stasera mettete qualche reality da quattro soldi dove si esaltano tradimenti e relazioni tossiche o partecipano porno-divi come concorrenti e guardateli orgogliosi inseme ai vostri pargoli, verranno su una meraviglia.