Gli organizzatori precisano che la campagna referendaria per il SI non potrà avere colore politico, ma sarà una battaglia di civiltà condotta da tutti i cittadini che non vogliono che il nostro territorio e il nostro mare siano occupati a tempo indeterminato da “ricchi petrolieri senza scrupolo alcuno”.
“La nostra gente vive anche con la pesca e con il turismo e per estrarre poche gocce di petrolio di scarsa qualità non possiamo subire gli effetti gravissimi e irreversibili di disastri petroliferi, – dicono – che nessuno può escludere, in un mare chiuso come il Mediterraneo, perché comprometteremmo definitivamente le nostre ricchezze e bellezze naturali.
Ci appelliamo a tutti, anche e soprattutto agli organi di informazione, – concludono gli organizzatori – perché sia diffuso il messaggio che il prossimo 17 Aprile 2016 bisogna andare a votare SI al referendum per difendere il nostro mare e il nostro territorio, proteggere la bellezza del nostro paese e dare una svolta definitiva alla politica energetica dell’Italia”.