⦿ Ultim'ora

Aggressione in casa di Nancy Pelosi, ferito gravemente il marito: arrestato l’attentatore

Un uomo è riuscito ad entrare in casa Pelosi senza problemi, cercava Nancy ma ha trovato e picchiato violentemente il marito che ora si trova in ospedale. La polizia ha arrestato l’attentatore

L’aggressore è David Wayne Depape 42enne di Berkeley, California, arrestato dalla polizia durante l’aggressione. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere della contea di San Francisco con l’accusa di tentato omicidio, assalto con arma letale e su persona anziana, oltre ad altri reati verbali. Depape cercava Nancy, ma ha trovato il marito, Paul Pelosi di 82 anni, che ha cercato di difendersi con un martello, ma l’assalitore glielo ha prima strappato dalle mani e poi cercato di colpirlo, a quel unto è intervenuto un poliziotto addetto alla sorveglianza esterna dell’abitazione, che è riuscito a disarmare l’aggressore. L’uomo ha confermato ai poliziotti che il suo obiettivo era restare in casa Pelosi e aspettare il ritorno della Speaker. A seguito dell’aggressione Paul Pelosi è stato sottoposto a intervento chirurgico. I medici hanno detto alla famiglia che non è in pericolo di vita e guarirà presto.

A rendere pubblica la notizia è stato l’ufficio di Nancy Pelosi: “Questa mattina presto – si legge nella nota – un uomo ha fatto irruzione nella residenza dei Pelosi a San Francisco e ha aggredito violentemente il signor Pelosi. L’aggressore è in custodia e si sta indagando sulle motivazioni dell’aggressione. Il signor Pelosi è stato portato in ospedale, dove sta ricevendo eccellenti cure mediche e dovrebbe riprendersi completamente. La Speaker non era a San Francisco in quel momento”.

Dopo l’episodio si teme sulla sicurezza delle elezioni di midterm. L’intelligence del Dipartimento di Sicurezza interna, Fbi e Capitol Police in una nota congiunta, avvertono che c’è la possibilità di violenza da parte di estremisti interni prima e dopo le elezioni di midterm, dell’8 novembre. Nella nota si legge ancora che “continuano a circolare le false percezioni di brogli elettorali e che (questo) potrebbe provocare la violenza”. Tra i potenziali obiettivi, si legge nella nota diffusa dall’emittente Cbs, “candidati in corsa per cariche pubbliche, funzionari eletti, lavoratori elettorali, comizi, esponenti di partiti politici, minoranze razziali e religiose o presunti oppositori ideologici”. Sui social però sono già spuntate teorie “complottiste” secondo cui sarebbe tutta una montatura per aiutare i Democratici in vista delle elezioni di novembre.

Secondo le prime indagini, David Wayne Depape è un sostenitore di tutte le teorie complottiste degli ultimi due anni, dal Covid creato per controllare le masse alla frode elettorale del 2020. Le notizie sono state ricavate dal suo account sui social. L’anno scorso DePape aveva postato su Facebook numerosi video che accusavano i Democratici di aver truccato le elezioni presidenziali del 2020. Altri post includevano immagini contro i transgender o legate all’idea che i vaccini contro il Covid fossero mortali. DePape aveva inoltre rilanciato video di YouTube dai titoli tipo “La commissione farsa democratica che indaga sul 6 gennaio” e “L’elite globale punta a controllare il tuo denaro”.