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“Se Atene piange Sparta non ride”: a Termini Imerese, mancano i soldi: a rischio il carnevale


A Sciacca il carnevale sta suscitando un vespaio, sono ormai diversi giorni che sistematicamente dalle opposizioni, arrivano attacchi alla giunta Di Paola, per i fondi destinati al carnevale che potrebbero essere – a loro avviso – spesi in necessità primarie.

Ma come dice un proverbio “mal comune mezzo gaudio”, ed infatti anche a Termini Imerese, altro storico ed importante carnevale siciliano, i problemi non mancano, anzi, sembrano addirittura peggiori di quelli di Sciacca.

Il Comune al momento è diretto dal commissario straordinario Girolamo Di Fazio, nominato dopo le dimissioni del sindaco Salvatore Burrafato, il quale con una nota stampa, ha comunicato che le condizioni di bilancio non consentono di impegnare una spesa adeguata all’importanza dell’evento.

Di conseguenza, sarà indispensabile trovare un’intesa tra le parti per salvare la manifestazione, che finora è stata organizzata con il contributo del Comune, ma che quest’anno non potrà esserci, almeno non nelle forme passate.

Di Fazio, quindi ha convocato i rappresentanti della Pro loco, i carristi, i commercianti e quanti sono interessati alla manifestazione, per trovare soluzioni fattibili e altre forme di finanziamento, specificando che dal suo punto di vista, con la città alle prese con tanti problemi, il carnevale non sembra una priorità.

Quindi a Termini Imerese, a meno da un mese dall’inizio del carnevale tutto è in alto mare. E qui i proverbi si sprecano, facendo un parallelismo con Sciacca, “se Atene piange, Sparta non ride”, oppure il già citato “mal comune mezzo gaudio” e chi “più ne ha, più ne metta”….