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Nuovo balzello del Comune contro associazioni e operatori culturali: a che serve?


Ecco l’ennesimo nuovo balzello a cui dovranno far fronte le associazioni ed operatori culturali già in difficoltà nella nostra cittadina.

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Citando un illustre avvocato: “i migliori clienti non sono quelli con le cause più importanti, ma quelli che lo fanno per principio”.

Senza entrare nel dettaglio di come organizzare eventi e serate culturali, in premessa dobbiamo dire che per fare un “piccolo concertino” ( questo è il termine tecnico di una esibizione), occorre assolvere a determinate pratiche burocratiche, e tra queste vi è il “Modulo M – Richiesta per l’ottenimento dell’autorizzazione in deroga ai limiti acustici”. Come facilmente intuibile,  tale modulistica non ha molte richieste, se non dalle già poche associazioni ed operatori culturali saccensi che eseguono spettacoli musicali. Come ovvio che sia, la presentazioni di tale modulo è sempre stata gratuita.

Oggi però non lo è più, perché il comune forse per parare il rendiconto in disavanzo di 9 milioni di euro, ha deciso di applicare 10 euro di tassa quale spese di cancelleria sulla pratica; e teniamo a sottolineare che in tale pratica possono essere inserite, con un solo pagamento, più serate contemporaneamente purché abbiano data e luogo certo.

All’atto pratico,  per le “grandi” associazioni o operatori culturali, la cifra è quasi insignificante, ma certamente è uno svilente balzello per tutte quelle band locali formate amatorialmente da giovani, che si esibiscono con compensi miseri. Spesso una band di 4 o 5 elementi suona per 100 euro o poco più, quindi anche i 10 euro dell’autorizzazione rappresentano un problema.

Inoltre ci chiediamo,  in relazione  alla “mole” di Moduli M che vengono annualmente presentati al comune,  quale sia l’introito che l’ente possa realmente avere.

Fossero pure tremila euro, che equivalgono a circa 300 serate, numero sicuramente sovrastimato rispetto alle serate che  vengano fatte ogni anno a Sciacca , ci chiediamo: è giusto reperire queste somme dai gruppi che si spartiscono dai 20 ai 40 euro a testa per serata? E’ giusto che in un momento di crisi che ha colpito il settore della musica locale, il Comune chieda una piccola ma simbolica tassa anche a chi si impegna per migliorare l’ambiente culturale di questa città?

Dunque questi giovani che con amore e passione, per pochi euro, allietano le serate estive e non solo, dando vivacità alla città, invece di essere incentivati, vengono puniti con questo nuovo balzello.