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Basi Usa in Iraq e Siria hanno subito 38 attacchi dal 17 ottobre: “Ieri Resistenza Islamica ha usato anche missili balistici” – VIDEO

La Resistenza Islamica, proxy dell’Iran, ha utilizzato droni kamikaze e missili balistici derivati dai missili iraniani Fateh-110. Secondo i dati del Pentagono, i 38 attacchi alle Basi USA in Siria e Iraq hanno causato il ferimento di 45 militari, con 20 attacchi avvenuti in Iraq e 18 in Siria

Video di propaganda della “Resistenza Islamica” sciita filo-iraniana riguardo gli attacchi di ieri

La “Resistenza islamica in Iraq”, milizia sciita addestrata e sponsorizzata dall’Iran di cui funge da proxy, ha attaccato ieri notte in sei azioni le basi statunitensi in Siria e Iraq. La Resistenza ha annunciato di aver compiuto sei attacchi contro quattro basi militari statunitensi, precisando che tre attacchi sono stati lanciati contro la base di Ain al Assad, nell’ovest dell’Iraq, e uno contro la base di Al Harir, nel governatorato di Erbil, nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno. In Siria, invece, la Resistenza islamica ha rivendicato attacchi contro le basi di Tal Baydar, nel governatorato nord-orientale di Al Hasakah, e di Al Tanf, nel governatorato meridionale di Homs.

Negli attacchi sono stati usate armi di fabbricazione iraniana quali: i missili balistici “Aqsa-1”, gli UAV – ossia droni – kamikaze Murad-5 e UAV kamikaze Khatif-1. Vale la pena ricordare che il missile Al-Aqsa-1 sembrerebbe essere molto simile al missile Fateh-110 delle forze armate iraniane. Il Fateh-110 è un missile a propellente solido con una testata da 500 chilogrammi e una gittata di 300 chilometri, quindi nel caso in il missile Al-Aqsa-1 avesse specifiche effettivamente simili al Fateh-110, il raggio di influenza e distruzione degli attacchi del gruppo di resistenza islamica contro le forze americane in Iraq aumenterebbe in modo significativo. Non è chiaro al momento se e quanti danni siano stati fatti alle strutture militari americane ed al loro personale.

Già nella giornata di ieri era arrivata la notizia che le basi militari statunitensi in Iraq e in Siria avevano già subito complessivamente ben 38 attacchi – quindi almeno 44 ad oggi – dallo scorso 17 ottobre. Lo ha dichiarato ieri il portavoce del Pentagono, il brigadier generale Patrick Ryder, precisando che tali attacchi hanno causato il ferimento di 45 militari. Secondo i dati del Pentagono inoltre 20 attacchi sono avvenuti alle basi in Iraq e 18 in Siria. Di seguito la mappa delle basi colpite.

La coalizione di milizie aveva annunciato nelle scorse settimane l’intenzione di voler entrare nel conflitto tra Israele e Hamas a sostegno della “causa palestinese” e contro le operazioni militari dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza, dichiarando le basi statunitensi nella regione come obiettivi rientrati nella coalizione pro-Israele.