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Controffensiva ucraina “bruciata” dai missili termobarici russi, ma Kiev “spara” numeri: uccisi 219.820 russi

“Le forze di difesa ucraine hanno ucciso circa 219.820 russi tra il 24 febbraio 2022 e il 18 giugno 2023, di cui 650 solo nell’ultimo giorno”

Lo ha detto lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook, numeri difficili da prendere sul serio soprattutto perché non verificabili e questo mentre i canali di Mosca pubblicano decine di video di distruzione di Leopard e Bradley. Ma  i russi sono andati oltre ed hanno diffuso un video nel quale si vede il sistema di missili termobarici TOS-1A “Solntsepyok” che brucia le posizioni ucraine in direzione di Avdeevka. Le riprese sono impressionanti.

Difficile dunque credere ai numeri diffusi da Kiev, che oltre ai circa 219.820 russi uccisi, afferma di avere anche distrutto, dall’inizio della guerra, quasi 4000 carri armati nemici e circa 8000 veicoli corazzati da combattimento. Numeri troppo alti persino per la propaganda occidentale.

Ma prescindere dai numeri  pro-Kiev ovviamente impossibili da verificare e più volte contestati, da fonti Usa e persino della Gran Bretagna, pur non enunciando numeri, ormai viene ammesso che i morti tra i soldati ucraini, specialmente in fase di controffensiva, sono decisamente superiori a quelli russi. 

Ma torniamo ai TOS-1A Solntsepek, i sistemi d’arma in grado di scagliare micidiali razzi termobarici e incendiari. La Russia li ha schierati anche in Ucraina ed ecco come funzionano.

Secondo il Ministero della Difesa britannico, le armi termobariche che sono state utilizzate dalla Russia in Ucraina sono stati montati su dei carri armati T-72 appositamente modificati. Un’arma termobarica è una tipologia di arma che non rientra tra le munizioni convenzionali e che sfrutta l’ossigeno dell’ambiente circostante per generare un’esplosione ad altissime temperatura ed energia. Sono formate da due cariche esplosive separate che danno origine a una detonazione dagli effetti devastanti.

L’arma termobarica, conosciuta anche come bomba a vuoto, libera una nuvola di combustibile e assorbe tutto l’ossigeno presente, anche quello all’interno dei polmoni, che restano orribilmente lacerati. Successivamente esplode generando una palla di fuoco e una potentissima onda d’urto, molto più energetica e duratura di quella prodotta da un ordigno convenzionale di pari “portata”. L’esplosione è talmente violenta che il corpo delle persone che si trovano nei pressi del dispositivo viene letteralmente vaporizzato.