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Covid. La Sicilia da lunedì torna in “zona arancione”: il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza


Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, in serata ha firmato una nuova ordinanza che riporta la Sicilia in Zona Arancione: entrerà in vigore lunedì 1 febbraio

La Sicilia dunque da lunedì ritorna arancione insieme a Puglia, Sardegna, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla”. La zona arancione impone comunque molte limitazioni: ecco cosa cambia rispetto alla più rigorosa zona rossa.

Si può circolare dalle 5 alle 22 nello stesso Comune. E’ consentita una sola visita al giorno a casa di parenti o amici, nello stesso Comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. Dai Comuni fino a 5.000 abitanti, spostamenti consentiti anche entro i 30 chilometri dai confini con divieto di andare nei capoluoghi di Provincia. E’ possibile spostarsi in altri Comuni per lavoro, salute o necessità o per servizi non presenti nel proprio. Non ci si può spostare in un’altra regione, fatto salvo la possibilità di fare rientro al proprio domicilio o residenza. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. E’ necessaria l’autocerficazione per spostarsi.

La scuola siciliana riparte ma a scaglioni. Da lunedì  primo febbraio torneranno in classe le seconde e terze medie mentre gli alunni delle elementari ed asili hanno sempre frequentato regolarmente. Dovranno invece aspettare un’altra settimana gli studenti delle scuole superiori, che torneranno in classe lunedì 8 febbraio.  Il governo regionale, infatti, ha deciso di dare più tempo ai presidi di potersi organizzare.

Intanto è partito uno screening di massa che ha visto la convocazione nei drive in di alunni, genitori e insegnanti. I dati degli screening delle scorse settimane in elementari e medie sono rassicuranti: l’Ufficio scolastico regionale ha comunicato che gli alunni di elementari e medie trovati positivi sono 1.168.

Trasporto locale rimane la limitazione della capienza massima al 50 per cento dei mezzi, salvo i mezzi dedicati al trasporto scolastico.

Riaprono i centri commerciali. Sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Restano aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai.

Per ristorazione e negozi le consumazioni sempre vietate all’interno di bar e ristoranti e nelle immediate adiacenze. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario. Vietato consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5. Riaprono i negozi al dettaglio anche di generi non ritenuti di prima necessità, come quelli di abbigliamento.

Restano chiusi musei, mostre teatri, cinema, palestre e piscine. Aprono i centri sportivi. Resta consentita l’attività sportiva all’aperto consentita purché nei confini del proprio comune. Restano sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie. La partecipazione alle funzioni religiose è permessa.

Chi non rispetta i divieti introdotti può essere multato: la sanzione va da 400 a 1.000 euro, ma è ridotta se si paga entro cinque giorni. Le verifiche delle forze dell’ordine possono essere svolte anche dopo il controllo sul posto. In caso di spostamento considerato fuori norma, le forze dell’ordine possono disporre il rientro al luogo di partenza di chi non ha rispettato le regole. In caso di contestazione della multa, si può fare ricorso al prefetto.