Parla di una situazione agghiacciante con strade rurali distrutte ed in impraticabili, intere zone ancora irraggiungibili, e terreno agricoli coltivati che ora si presentano solo come una distesa di fango e detriti.
E’ questo il bilancio di Paolo Mandracchia, presidente provinciale dell’UCI – Unione Coltivatori Italiani – e consigliere al civico consesso saccense.
Mandracchia vede nella carente scadente rete infrastrutturale e negli scarsissimi interventi di manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua parte della cause dei gravissimi danni – non ancora quantificabili – subiti dall’agricoltura sia saccense, che di tutta la provincia con particolare riferimento a Ribera, Calamonaci, Bugio e Caltabellotta. Sicuramente con dei canali puliti e liberi da sterpaglie, arbusti, canne e tronchi d’albero avrebbero permesso in modo migliore il defluire delle acque in piena, forse addirittura senza causa grossi danni.
Per il Presidente UCI quindi l’agricoltura saccense e di tutto il settore occidentale della nostra provincia è letteralmente in ginocchio con ingenti perdite economiche sia a livello di produzione e frutto pendente, sia soprattutto in termini di fabbricati, impianti ed attrezzature varie.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.