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Daria Dugin, figlia di Alexander, ideologo di Putin è morta nell’esplosione dell’auto del padre

Daria Dugina, giornalista russa appena 30enne e figlia del noto filosofo russo vicino al Presidente Putin, Alexander Dugin, è morta a causa dell’esplosione dell’auto sulla quale viaggiava, vicino al villaggio di Bolshie Vyazemy nella regione di Mosca

L’auto, esplosa in quello che pare evidente essere stato un attentato, era una Toyota Land Cruiser Prado appartenente proprio ad Alexander Dugin, riferisce la Tass.

Drammatiche le immagini e i video rimbalzati sui social, soprattutto del momento dell’arrivo sul luogo dell’esplosione di Alexander Dugin, che affranto dal dolore per la morte della figlia porta le mani alla testa disperato. Sui social molta è stata la commozione sui canali pro-russia, come diversi commenti sprezzanti sono invece arrivati da canali pro-ucraini. Intanto sono diversi i canali d’informazione social pro-russi che hanno definito il video un “attentato di matrice ucraina”. Ancora nessuna dichiarazione ufficiale da parte russa è giunta sulla vicenda.

Daria Dugina era laureata in filosofia all’Università Statale di Mosca e aveva approfondito gli studi sul neoplatonismo, ma rivendicava come riferimenti culturali anche Antonio Gramsci, Martin Heidegger e il sociologo francese Jean Baudrillard. Il 4 giugno scorso fu inclusa nella lista delle persone sanzionate dal governo del Regno Unito (tra loro il magnate Roman Abramovic) per avere espresso appoggio o promosso politiche favorevoli all’aggressione russa dell’Ucraina.

Figurava al numero 244 dell’elenco delle 1.331 persone fisiche sanzionate, quale “autore di alto profilo della disinformazione circa l’Ucraina e riguardo all’invasione russa dell’Ucraina su varie piattaforme online”, nonchè responsabile per il supporto e la promozione di politiche o iniziative di destabilizzazione dell’Ucraina per comprometterne o minacciarne “l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza”.

Ancora in questi minuti, criminologi e investigatori, insieme ad esperti artificieri di bombe ed esplosivi, continuano a ispezionare la scena del crimine. Anche gli inquirenti confermano che sulla macchina è stato piazzato un ordigno esplosivo.