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Di Matteo: “Bonafede mi offrì il Dap, poi ci ripensò dopo reazioni dei boss”, CentroDestra: “Dimissioni”


Opposizioni in subbuglio, Bonafede si dice “esterrefatto” e minimizza le parole di Di Matteo come “percezione personale”, ma il magistrato Antimafia non indietreggia: “Io ho raccontato fatti precisi, non percezioni”

Non cessano neppure dopo le dimissioni di Basentini, le polemiche sul DAP – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – dopo la scarcerazione di numerosi boss e colonnelli di mafia, mandati ai domiciliari anche dal 41 Bis, a causa di presunti rischi di salute legati all’epidemia di Covid-19. Sul tema, scontro durissimo ieri sera a “Non è l’Arena” di Giletti su La7 tra il magistrato Antimafia Nino Di Matteo e il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, del M5S. 

Nino Di Matteo, tirato in ballo dall’eurodeputato grillino Dino Giarrusso, ha spiegato di aver ricevuto l’offerta di guidare il DAP dal Ministro della Giustizia grillino Bonafede nel 2018, ma che tale proposta venne ritirata dallo stesso Bonafede due giorni dopo, quando il Magistrato era pronto ad accettare. Di Matteo ha sottolineato che nel frattempo – trapelata la notizia della proposta – arrivarono “alcune informazioni che il Gom della polizia penitenziaria aveva trasmesso alla Procura nazionale antimafia, ma anche alla direzione del Dap, quindi penso fossero conosciute dal ministro, che avevano descritto la reazione di importantissimi capimafia, legati anche a Giuseppe Graviano e ad altri stragisti all’indiscrezione che io potessi essere nominato a capo del Dap”. I capimafia dicevano: “se nominano Di Matteo è la fine”, con i cammorristi napoletani che dalle carceri avrebbero urlato anche “con Di Matteo facimm ammuina” ed i mafiosi siciliani che avrebbero commentato: “Di Matteo butta le chiavi”. “Dichiarazioni” urlate da un piano all’altro delle carceri con lo scopo preciso, per lo stesso magistrato Antimafia, di farsi ascoltare dall’Amministrazione Penitenziaria.

“Bonafede – ha affermato Di Matteo in diretta a “Non e’ l’arena” su La7 telefonicamente – mi chiese se ero disponibile ad accettare il ruolo di capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria o, in alternativa, quello di direttore generale degli affari penali. Chiesi 48 ore di tempo di tempo per dare una risposta”, ma “quando ritornai, avendo deciso di accettare la nomina a capo del Dap, il ministro mi disse che ci aveva ripensato e nel frattempo avevano pensato di nominare Basentini”. Bonafede chiese poi a Di Matteo di assumere il ruolo di Direttore Generale degli Affari Penali, ruolo non accettato.

Parole durissime quelle di Di Matteo che hanno costretto il Guardasigilli grillino Bonafede ad intervenire in trasmissione per difendere il suo operato, dicendosi “esterrefatto” dalle affermazioni del magistrato, che però non ha smentito pienamente nel merito, limitandosi a dire di “non essere uno stupido”, sottolineando di sapere già da prima della sua proposta cosa significava offrire il Dap a Di Matteo e minimizzando le parole del magistrato definendole “percezioni”, dato che il ministro avrebbe voluto per Di Matteo il ruolo che fu di Giovanni Falcone a capo degli Affari Penali.

Tuttavia questo non spiega perché inizialmente offrì comunque di scegliere tra gli Affari Penali e il Dap, e lo stesso Di Matteo non si è lasciato convincere dalle parole di Bonafede, replicando ancora: “io ho raccontato fatti precisi, non mie interpretazioni”.

Un terremoto le dichiarazioni Di Matteo, con l’opposizione in subbuglio. Per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Fossi Alfonso Bonafede, rassegnerei subito le mie dimissioni di ministro della Giustizia”.

Dalla Lega ci ha pensato Claudio Borghi a commentare su Twitter quanto accaduto: Non so se ci rendiamo conto: i mafiosi hanno scelto chi li poteva scarcerare e il ministro ha eseguito. O Di Matteo mente e sarebbe gravissimo o Bonafede non può rimanere lì un secondo di più”. Ed ancora: “Sarà bellissimo vedere Travaglio attaccare Di Matteo per difendere il suo governicchio. Secondo me va in tilt tipo l’androide di blade runner con il test Voight Kampff
NB
Conte l’ha portato Bonafede…”

Da Forza Italia ci ha pensato invece Mariastella Gelmini a chiedere che Bonafede riferisca subito in Parlamento: “Le gravissime accuse del pm non possono cadere nel vuoto: o Di Matteo lascia la magistratura o Bonafede lascia il Ministero della Giustizia”.