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Draghi dice no a secondo mandato, ma Meloni e Salvini gliel’hanno chiesto? Se non arrivi all’uva…

La volpe vuole l’uva appesa in alto sul tralcio di vite, ma anche saltando non ci arriva…

È una antichissima e famosissima favola scritta in origine da Esopo, arrivata fino a noi grazie anche a Fedro applicabile ancora oggi a molte situazioni attuali. Il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi, nell’ultima conferenza stampa prima delle elezioni, ha risposto con un secco ‘No’ alle domande dei giornalisti che chiedevano se fosse disponibile a tornare alla guida di un governo per un secondo mandato da premier.

Un siparietto simpatico con domande fatte da giornalisti vicini a certe parti politiche che ancora oggi, non riescono a mandare giù il fatto che tutta la destra e il M5S hanno deciso di mandarlo a casa. A nostro avviso la fine di Draghi è maturata con la mancata elezione a Presidente della Repubblica, carica alla quale senza farne mistero, l’ex presidente della BCE ambiva fortemente. Ebbene quel fronte parlamentare trasversale ai partiti, ha poi concluso l’opera facendo in modo che la legislatura finisse prematuramente.

I sondaggi di tutte le agenzie del settore, ma proprie tutte, danno Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni vincente con ampi margini su tutti gli altri e la coalizione di centro destra vicini alla soglia del 50%, situazione che sommata all’attuale legge elettorale voluta dal Pd, potrebbe consegnare al nuovo governo di centro destra il 75% dei parlamentari. A fronte di ciò la domanda da fare a questi giornalisti e allo stesso Draghi è: “davvero credete che Giorgia Meloni ceda il ruolo di premier? E davvero credete che Salvini possa lontanamente pensarlo? Apprezziamo la chiarezza di Draghi, ma allo stato attuale delle cose l’impressione è che per lui “l’uva sia troppo alta”.