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Draghi proroga Stato emergenza al 31 marzo, ignorato limite di 2 anni, Donato: “L’Italia non è più una Repubblica”


“L’approvazione della ennesima proroga dello #STATODIEMERGENZA da parte del consiglio dei ministri burattini e l’ok di Mattarella saranno la certificazione ufficiale del governo autoritario in carica nel 2022. L’Italia non è più una Repubblica”

Questo il commento al vetriolo su Twitter dell’europarlamentare ex leghista Francesca Donato, il relazione al decreto del consiglio dei Ministri che prolunga lo “Stato di emergenza” al 31 marzo 2022 – QUI IL PDF

Il Consiglio dei Ministri convocato alle 17 di ieri sera a palazzo Chigi ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo, superando il limite dei due anni previsto dalla legge numero 225/1992  che stabilisce la durata dello stato d’emergenza,  voluta dall’ultimo governo di Giulio Andreotti, che, nella sua prima versione originaria, riportava come termine massimo 180 giorni prorogabili per altri 180 giorni, poi riformata nel 2018 con l’approvazione del decreto legislativo n.1 del 2 gennaio, che ne ha raddoppiato l’estensione temporale, portandolo a 12 mesi prorogabili per ulteriori 12 mesi. Ogni proroga, ovviamente, deve essere giustificata dalla necessità di conferire poteri eccezionali alla Protezione civile e ammettere il largo utilizzo di decreti e Dpcm da parte del Consiglio dei Ministri.

Quindi l’attuale legge, stabilisce che lo stato di emergenza può durare un massimo di 2 anni, senza limitazioni riguardo al numero di proroghe e alla loro estensione temporale (poche settimane ciascuna o diversi mesi, purché le proroghe rientrino nel limite cumulabile di 2 anni). Tradotti in termini pratici, il 31 dicembre con la scadenza dell’ultimo decreto del governo Draghi, di fatto lo stato d’emergenza avrebbe esaurito il tempo concesso dalla legge e al massimo poteva essere prorogato per altri 31 giorni (31 gennaio 2022) e non di più.

Il Consiglio dei Ministri però ha ignorato questa legge – non citandola e volendo ricorrere ad un nuovo atto primario – con l’approvazione di questo nuovo Decreto, con la  motivazione della necessità di arginare la pandemia e la nuova variante Omicron, sulla quale non si capisce bene cosa sia, visto che a secondo dei momenti viene descritta come pericolosa e in altri come una semplice influenza.

Infatti non tutti gli esperti pensano che la necessità del prolungamento dello stato di emergenza in questo momento, sotto il profilo sanitario esista e tra questi c’è Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, che in un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute ha detto: “Ritengo che in questo momento non ci siano le condizioni sanitarie per uno stato di emergenza”, la virologa poi ha aggiunto: “anche se prolungarlo o meno oltre il 31 dicembre, ovviamente sarà una decisione politica, ma dal punto di vista sanitario, ripeto, non c’è emergenza e questo è un parere condiviso anche da altri colleghi”.

Ed in effetti la curva dei contagi in Italia è la metà rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno scorso e i vaccinati sono quasi a quota 90% . Con questi numeri il concetto di “decisione politica” espresso dalla Gismondo appare plausibile.