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Emendamento Lega: Stop Green pass dal 31 marzo. M5S, PD e IV votano NO e la maggioranza va in pezzi

“Le disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi Covid-19 sono abrogate a decorrere dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020”

Questo il testo, semplice e chiaro, proposto dalla Lega in un subemendamento, con il quale si chiedeva di eliminare il Green pass dal 31 marzo, in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza. Ma la proposta è stata bocciata con  22 contrari, 13 voti a favore e 5 astenuti. A favore hanno votato Lega, Fratelli d’Italia e Alternativa, Fi si è astenuta, mentre Pd, M5S e IV hanno votato contro, bocciandolo.

Il provvedimento – al momento – non passa, ma certifica, ancora una volta, che la maggioranza non c’è più e che da ora in avanti Draghi in ogni votazione dovrà stare attento a non inciampare e per farlo sarà costretto a porre la questione di Fiducia su qualsiasi provvedimento.

Il voto in commissione di ieri sera però non pone fine alla questione, la Lega infatti ha fatto sapere che sul green pass non si intende fare passi indietro e gli emendamenti respinti potrebbero essere riproposti per l’aula di Montecitorio, dove Draghi potrà evitare di andare sotto solo chiedendo il voto di fiducia.

Ma al di la del voto di ieri, il dire di no ad ogni costo ad un provvedimento che ormai resta solo in Italia, significa che il blocco PD, M5S e IV, vogliono continuare anche dopo la fine della stato di emergenza a tenere gli italiani “incatenati” e questa è una grave responsabilità politica della sinistra, che evidentemente teme di perdere il “potere” sul popolo.

Dire no persino all’emendamento che si proponeva di abrogare il green pass nei luoghi di lavoro, dove sarebbe sufficiente un protocollo aziendale per il rispetto delle regole, vuol dire che l’intenzione è quella di continuare ad usare il pugno di ferro contro una ristrettissima minoranza che non ne vuole più sapere di questo clima. Ma come annunciato dalla Lega, la partita non finisce qui e se il centrodestra riuscisse finalmente ad essere unito, leggasi con Forza Italia, non ci sarebbe storia.