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Fondo Nato da 100 miliardi per l’Ucraina? “All’Italia costerebbe 1,4 miliardi di euro l’anno”

Si studia l’impatto sull’Italia che avrebbe il possibile fondo Nato da 100 miliardi a favore delle spese militari ucraine: al momento Roma ha dato 350 milioni di euro l’anno

Mentre le recenti parole su un possibile fondo da 100 miliardi di euro per aiutare militarmente Kiev del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in vista del summit di luglio, scatenano distingui e polemiche, i governi e non solo cominciano a tirare le cifre di quanto questa spesa comporterebbe in termini reali. Mentre infatti alcuni alleati si sono già schierati contro, l’intento della NATO e del suo segretario pare chiaro: “Mosca deve capire che non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia”, affermazione ques’ultima che però sembra cozzare decisamente con i risultati di Mosca in oltre 2 anni di guerra, dove se pur lentamente adesso avanza, altro che essere respinta e riconquistare “anche” la Crimea. 

Sull’ipotesi fondo NATO, i conti li ha fatti SKYTG24 secondo cui, di questi ipotetici 100 miliardi di fondo per Kiev infatti, Roma ne dovrebbe sborsare ben 1,4 miliardi all’anno per ben 5 anni, decisamente più di quanto stanziato finora, che comunque non è poco, considerato che parliamo di ben 350 milioni di euro/anno. Con l’eventuale impegno del nuovo fondo, contando che l’Italia conta circa il 7% del Pil della Nato, la cifra da investire si alzerebbe considerevolmente, in un contesto storico e finanziario non proprio favorevole per l’Italia che deve fare i conti con varie emergenze, prima tra tutti la sanità uscita a pezzi dal post Covid-19.

La cosa interessante è anche che il fondo “salva Kiev” della Nato sembra comunque irrisorio: dall’inizio della guerra infatti – 24 febbraio 2022 – i Paesi Nato hanno già speso collettivamente 100 miliardi di euro in aiuto militari a Kiev. L’ipotesi di Stoltenberg prevede la stessa cifra – rivelatasi non bastevole a respingere o anche solo a fermare completamente Mosca – spalmata però su cinque anni, mentre la Russia è praticamente in economia di guerra ed ha aumentato la produzione bellica.