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Guerra Economica. Putin: “Europa non può sostituire gas russo”, Lagarde (BCE): “Impatto economico molto forte su area euro”

Putin rincara la dose: “Il rifiuto di cooperare da parte di alcune nazioni Occidentali ha già colpito europei e americani facendo aumentare l’inflazione”. Bce e Fmi annunciano tempi duri per l’economia europea e mondiale

La guerra economica alla Russia voluta dalla NATO a seguito della crisi ucraina continua a generare “vittime economiche” anche in occidente, ed a dirlo non è solo Mosca, ma anche la Banca Centra Europea ed il Fondo Monetario Internazionale. 

Putin: “Impossibile sostituire il gas russo per l’Europa.”

Il Presidente russo Vladimir Putin, durante un incontro sulla situazione dell’industria petrolifera e del gas, ha dichiarato che “per l’Europa è impossibile sostituire per ora il gas in arrivo dalla Russia”. “Ciò che sorprende – ha riportato la Tass – è che i ‘Paesi ostili’ ammettono di non poter fare a meno delle risorse energetiche russe, incluso il gas naturale, per l’Europa il suo sostituto semplicemente non c’è”, ha affermato. Per il Presidente russo inoltre, “il rifiuto di alcuni Paesi occidentali a cooperare normalmente” con la Russia, “incluso nella sfera energetica, ha già colpito gli europei e gli Usa”, sottolineando che ora “l’inflazione aumenta” per Europa e USA.

Bce, Lagarde: Uno stop del gas russo “avrebbe un impatto economico molto forte sull’area euro”

Conferenza stampa poco piacevole, quella di oggi a Francoforte da parte della presidente della Bce, Christine Lagarde, che non ha nascosto come l’Europa sia “più esposta degli Stati Uniti alla guerra in Ucraina, e ne subirà conseguenze maggiori”.

Una conferenza che ha scosso i mercati, con i tassi tutti in lieve rialzo: passa dallo 0,76% allo 0,83% il rendimento del Bund tedesco a 10 anni (con lo spread che sale a 165 punti base), stessa cosa per i Btp italiani – il cui tasso ora è al 2,471% – e gli “Oat” francesi, all’1,325%. 

Per la Presidente Lagarde infatti i dubbi sulla possibilità di crescita economica europea “sono aumentati sostanzialmente a causa della guerra in Ucraina”. Anche con gli effetti del Covid in calo: “la guerra ha un effetto ancora più forte sul sentimento economico, e potrebbe peggiorare ulteriormente i vincoli dal lato dell’offerta”. Inoltre il conflitto tra Russia e Ucraina sta “già pesando sulla fiducia delle imprese e dei consumatori, anche attraverso l’incertezza che porta con sé, ed ha creato nuove strozzature”.

Rispetto ad un “boicottaggio economico” completo con stop improvviso alle importazioni di gas dalla Russia, la presidente Bce ha dichiarato che: “avrebbe un impatto economico molto forte sull’area euro”. Ed i rischi di rialzo dell’inflazione “si stanno intensificando, specie nel breve termine”. Per Lagarde, la principale causa dell’inflazione – che ha raggiunto il 7,5% a Marzo nell’Eurozona – “sono i rincari energetici con prezzi dell’energia superiori del 45%, rispetto ai livelli di un anno fa”. Tuttavia la presidente della BCE ha voluto usare parole di speranza, non condivise dal Fmi: “Gli indicatori di mercato suggeriscono che l’inflazione resterà alta nel breve termine, per poi moderarsi”.

FMI, Georgieva: “Prospettive di ripresa economica post-Covid notevolmente peggiorate, principalmente a causa della guerra e dell’inflazione”

La direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva ha affermato che la crisi ucraina ha causato una “massiccia battuta d’arresto” per la ripresa economica post-Covid-19, con una crescita più bassa e una maggiore inflazione attese nella maggior parte dei Paesi. A causa delle conseguenze del conflitto ucraino e delle sanzioni verso Mosca – in materia di gas ed energia in primis – con tanto di aumento dell’inflazione e irrigidimento delle politiche monetarie, la crescita economica subirà quindi un declassamento per il 2022 che con tutta probabilità proseguirà anche nel 2023. Secondo le stime del Fondo Monetario internazionale, ben 143 economie statali – pari a l’86% del Pil globale – avranno una battuta d’arresto a causa del conflitto; anche se la Georgieva non parla di rischio recessione, almeno per ora.

“La guerra è nemica dello sviluppo” ha infatti detto la direttrice Fmi, “e adesso stiamo affrontando una crisi sopra a un’altra crisi”. Per la Georgieva infatti servirebbe l’’intervento immediato delle banche centrali, che “dovrebbero agire in modo più deciso” contro l’aumento dell’inflazione, che secondo il Fmi resterà elevata molto più a lungo del previsto.

Mosca all’ONU: “L’Occidente dovrebbe revocare le sanzioni per risolvere i problemi alimentari”

Il problema del conflitto russo-ucraino infatti non si limita all’economia “più alta”, ma mette a rischio anche l’approvvigionamento alimentare, specie delle nazioni in via di sviluppo, ma non solo. Russia e Ucraina sono infatti i principali produttori mondiali di grano e fertilizzanti agricoli.

Secondo l’inviato russo delle Nazioni Unite Dmitry Polyansky  le “guerre commerciali, politiche protezionistiche e le sanzioni unilaterali illegali occidentali, in un modo o nell’altro, colpiscono i due terzi della popolazione mondiale”.

Polyansky, come riporta la Tass, ha detto che :“se i paesi occidentali desiderano davvero prevenire una crisi alimentare globale, devono revocare le sanzioni unilaterali”, inoltre: “anche la transizione energetica accelerata che i Paesi occidentali stanno promuovendo, sta avendo un impatto altamente negativo”, ha aggiunto il rappresentate russo all’Onu.

“Non è l’operazione militare speciale russa in Ucraina il principale fattore di instabilità e causa di problemi futuri, ma le sanzioni che sono state imposte al nostro Paese, che mirano a tagliare le catene logistiche, interrompere i modelli di pagamento, minare qualsiasi pagamento per le forniture russe, a parte le forniture energetiche di cui l’Occidente ha bisogno”, ha osservato Polyansky. “Se volete – rivolgendosi evidentemente alle nazioni Nato – davvero aiutare il mondo a uscire da una crisi alimentare, revocate le sanzioni che avete imposto per capriccio e i paesi poveri sentiranno immediatamente la differenza”, ha concluso.