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I rigori più celebri della storia del calcio

La storia di ogni sport è fatta di momenti decisivi che restano impressi nella memoria collettiva, che trasformano i loro protagonisti in eroi popolari o che, al contrario, li lasciano nella polvere. Nel basket ci sono i canestri segnati all’ultimo secondo. Nel tennis i punti al tie-break del set decisivo. Nel calcio, invece, sono molto spesso i calci di rigore a fare la differenza come dimostrano alcuni che ancora oggi, a decenni di distanza, continuiamo a ricordare. È il momento di fare un tuffo nel passato e di riscoprire i tiri dagli 11 metri più iconici, strani o decisivi della storia del pallone.

Il penalty kick venne introdotto nel regolamento calcistico addirittura nel lontano 1891 in Inghilterra e ancora oggi, a più di 130 anni di distanza, è uno dei momenti della partita che scatenano le emozioni più grandi. Il dibattito sul calcio di rigore perfetto è nato con il calcio e probabilmente ci accompagnerà per sempre. C’è chi sostiene che sia tutta una questione di abilità, oppure chi parla soltanto di fortuna, o ancora chi si affida alla strategia per spiegare il successo o meno di un tiro dagli undici metri.

Quello che è sicuro è che in epoca recente due calci di rigore sono stati decisivi per la storia della nazionale di calcio italiana. Il primo, purtroppo, dal lato sbagliato ed è quello che Roberto Baggio sparò allo stelle il 17 luglio 1994 nella finale mondiale contro il Brasile. Sbagliarono il rispettivo penalty anche Franco Baresi e Daniele Massaro ma nella mente di tutti gli italiani rimase quello del Divin Codino.

A compensare la maledetta partita di Pasadena ci penserà circa 12 anni dopo un terzino semi-sconosciuto proveniente dalle serie minori: Fabio Grosso. Suo il rigore che il 9 luglio 2006 sancì la sconfitta della Francia di Zidane regalandoci il quarto titolo mondiale.

Nel corso dell’ultimo secolo ci sono stati anche alcuni innovatori per quanto riguarda il modo di calciare un tiro dal dischetto. Probabilmente il più famoso in assoluto è stato Antonin Panenka, membro della Cecoslovacchia campione d’Europa nel 1976. Nel corso della finale continentale contro la Germania Panenka superò Sepp Maier con una soluzione che stupì tutti e che sarebbe diventata il suo marchio di fabbrica: il “cucchiaio”. Un tiro che venne ripetuto anche da Francesco Totti nella semifinale degli Europei del 2000 contro l’Olanda di Van der Sar.

Un altro rigore passato alla storia, non tanto per l’importanza della partita o per la tecnica di tiro, venne calciato il 19 novembre del 1969. Il protagonista fu Pelé, fino a quel momento autore di 999 gol nella sua straordinaria carriera. Per calciare il rigore che sarebbe valso la rete numero mille ci vollero più di 10 minuti: il tempo di far posizionare curiosi, tifosi e fotografi dietro i pali del portiere avversario.

I rigori sono stati spesso decisivi anche per l’assegnazione della Champions League, la massima competizione europea dedicata ai club. I tifosi del Milan ricordano ancora con un tuffo al cuore gli sguardi di Shevchenko all’arbitro prima di calciare il penalty che avrebbe battuto Buffon regalando la coppa del 2003 al Diavolo nel derby di finale contro la Juventus.

Umore diametralmente opposto, invece, per i fan del Chelsea che nel 2008 videro svanire il successo nella finale di Champions contro i connazionali del Manchester United. Protagonista il capitano John Terry che al momento del tiro decisivo scivolò lanciando il pallone alle stelle. Risultato? Rigori a oltranza e coppa ai Red Devils dopo il secondo errore di Anelka.

Non uno ma ben due calci dagli undici metri misero fine a quella che poteva essere una delle storie più romantiche del calcio. Ai Mondiali di Italia ‘90 il Camerun stupì tutti arrivando fino ai quarti di finale della competizione. Qui, in vantaggio per 2 a 1 a sette minuti dalla fine contro l’Inghilterra, gli africani vengono beffati da un rigore di Gary Lineker. Si va ai supplementari dove ancora Lineker, e ancora su rigore, porta i Leoni inglesi in semifinale.