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Kiev: “Mosca ha ancora 600 missili”, Medvedev: “Calcoli di propaganda. Costruiamo più armi di quante ne servano”

Ci risiamo, i servizi di Kiev sparano ancora una volta cifre sulle presunte scorte militari di Mosca, da dove gongola il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitry Medvedev: “Il nostro nemico fa sempre un calcolo straziante di quanto ci rimane. Carri armati, granate, missili, ecc. E’ comprensibile: la propaganda nemica vive di leggi proprie”

Ci risiamo, per l’ennesima volta arrivano dichiarazioni da Kiev sulle presunte scorte di missili di Mosca. Ricordiamo che secondo alcune ipotesi pubblicate sui più importanti giornali occidentali i missili russi sarebbero dovuti finire a maggio 2022, ma oggi siamo ad agosto 2023 e secondo Vadim Skibitsky, numero due dei servi segreti della Kiev di Zelensky, alla Russia restano “almeno” 585 missili a lungo raggio, “esclusi i Kh-22”.

Il funzionario dei servizi ucraini fa pure una conta: 270 Iskander, 140 Kalibr, 100 tra X-101, X-555 e X-55 e 75 Kinzhal. Secondo Skibitsky, Mosca ha iniziato a utilizzare  meno frequentemente i missili X-101a causa di presunti problemi con la produzione. Il funzionario riconosce però che la Russia è stata in grado di aumentare la produzione dei suoi missili.

A rispondere alle parole di Kiev ci ha pensato a stretto giro il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitry Medvedev, che su Telegram scrive: “Il nostro nemico fa sempre un calcolo straziante di quanto ci rimane. Carri armati, granate, missili, ecc. E’ comprensibile: la propaganda nemica vive di leggi proprie. Ma non solo: un calcolo del genere rientra perfettamente nella logica dell’esistenza stessa dello Stato di Bandera. Dopo tutto, è un Paese parassita e riceve cibo “dal corpo” dei suoi padroni, vive a loro spese. Non ci saranno forniture di armi e tutto finirà rapidamente per il regime di Bandera. I parassiti moriranno.

Noi stessi ci riforniamo di armi di ogni tipo. E oggi, in quantità superiori alle attuali necessità delle Forze Armate. È così che opera il nostro complesso militare-industriale. Le sue catene di montaggio lavorano su tre turni. E produrrà tutte le armi necessarie per un’efficace difesa della nostra Patria”.