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La distruzione della fabbrica di Pavlograd per Kiev è stato un colpo micidiale: esplosione simile a fungo atomico

Il raid russo che Domenica sera ha distrutto un impianto chimico a Pavlograd, per Kiev è stato un colpo difficile da sopportare che inciderà non poco sull’annunciata  offensiva  di primavera

L’esplosione dell’impianto chimico a Pavlograd, non lontano da Dnipro, colpito da missili russi, è stata di proporzioni colossali: una colonna di fuoco altissima, somigliante a quella di un ordigno atomico si alzata nel cielo, visibile a chilometri di distanza e un’onda d’urto ha devastato tutto ciò che ha incontrato nel raggio di chilometri, comprese le numerose abitazioni presenti che sono state rase al suolo.

Secondo Mosca, la fabbrica per Kiev era di vitale sopravvivenza per il proseguo della guerra, qui infatti si ricondizionavano i missili terra-aria S300 delle batterie contraeree ucraine, ma pare che lo stabilimento producesse anche combustibile per i motori dei razzi, alimentando tutte le linee di montaggio realizzate dal governo ucraino, dagli ordigni dell’artiglieria ai missili antinave Neptune, che hanno affondato l’incrociatore Moskva.