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L’Aquila. Sit-in di protesta contro la sentenza che attribuisce il 30% di colpa alle vittime del sisma

Centinaia le persone che ieri mattina hanno partecipato alla manifestazione “Le vittime non hanno colpa”, organizzata dalle associazioni dei familiari delle vittime del sisma del 6 aprile 2009 per protestare contro la sentenza del tribunale civile dell’Aquila dell’11 ottobre

Tanta gente comune si è presentata alla villa comunale, di fronte alla sede del Consiglio regionale, un sit-in per dire no alla sentenza del tribunale civile dell’Aquila dell’11 ottobre che, oltre a indicare le responsabilità civili di due ministeri (Interni e Infrastrutture) e degli eredi dei costruttori, individua la corresponsabilità al 30% anche di alcune delle vittime del crollo del palazzo di via Campo di Fossa, che secondo la giudice Monica Croci hanno avuto una condotta “incauta” in quanto sarebbero de facto ‘rei’ di essere rimasti a dormire nelle loro stanze nonostante le due precedenti forti scosse.

L’Avvocatura dello Stato ha accolto la richiesta di risarcimento con sentenza del giudice Monica Croci del tribunale civile, che nei giorni scorsi è stata trasferita al tribunale penale, ma il Tribunale ha anche riconosciuto una corresponsabilità di alcune vittime, pari al 30%, perché ha ritenuto siano state imprudenti a non uscire di casa. Di qui la mobilitazione che fa seguito a due settimane di indignazione in città.

Alla testa della manifestazione c’erano Vincenzo e Federico Vittorini, padre e figlio, gli unici della loro famiglia sopravvissuti ai crolli del terremoto: “Colpevoli della propria morte? Uno schifo assoluto“ ha detto Vittorini.

Assente alla manifestazione il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che con una lettera ha comunicato la sua vicinanza: “Confermo i sentimenti di vicinanza nei confronti di tutti i parenti delle vittime – scrive Biondi- Ritengo, al contempo, doveroso, sottrarre l’istituzione che rappresento dal giudizio verso l’operato di un’altra istituzione, indipendente, dello stato di diritto e custode del potere giudiziario, sancito dalla nostra Costituzione”.