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Le contro-sanzioni russe terrorizzano le aziende: “In Russia annullati brevetti Paesi ostili e non ci si può fare nulla”

L’Europa vara nuove sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina e Putin risponde con altrettanta durezza minacciando di bloccare le esportazioni di cibo, leggasi “grano” e liberalizzando i brevetti dei Paesi ostili: in Russia da Aprile chiunque potrà copiare le invenzioni occidentali senza conseguenze

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al Parlamento di Strasburgo a seguito delle nuove sanzioni contro la Russia ha detto: “Non saranno le ultime, ne imporremo altre”, sottolineando anche la necessità di “limitare la nostra dipendenza dai carburanti fossili”.

La risposta di Vladimir Putin, non si è fatta attendere e il presidente russo ha chiesto al suo Parlamento di “prestare attenzione alle esportazioni di cibo verso i Paesi ostili”. Secondo quanto riportato dai media russi, Putin, citando la carenza di cibo a livello globale, ha evocato possibili tagli all’export di forniture alimentari e tra questi c’è il grano, di cui la Russia è primo produttore in Europa.

Si tratta di un’escalation di nuove sanzioni che la Ue impone alla Russia per limitarne le azioni politiche ed economiche, che è vero, colpiscono la Russia, ma anche la stessa Europa, oltre ad innescare la risposta del Cremlino, che con il decreto sui brevetti, rischia di fare danni notevoli alle aziende dei paesi ostili, tra cui anche l’Italia.

La Russia infatti, in risposta alle sanzioni occidentali, ha emanato un decreto che permette al governo di autorizzare lo sfruttamento dei diritti della proprietà intellettuale frutto di brevetti, anche senza il consenso dei titolari.

Si sta parlando delle norme dell’European Patent Office, ovvero i brevetti delle proprietà intellettuali, che da aprile in Russia di fatto non esistono più e chiunque quindi potrà copiare qualsiasi cosa, da un chip alla linea di un’auto, senza pagarne i diritti. Un provvedimento che potrebbe produrre effetti micidiali con danni incalcolabili per le imprese europee.

L’allarme è stato lanciato dall’Ufficio europeo dei brevetti di Monaco, l’Europeant patent office, che ha programmato una riunione entro la fine del mese del cda per raccogliere le varie istanze provenienti dagli uffici nazionali, ma che per ora non ha varato misure contro le aziende russe che si rivolgono agli uffici per registrare un marchio o un’invenzione.

Domenico Golzio, Director di European Patent Office, in un’intervista all’Adnkronos, dice che “c’è stata una riunione del cda due settimane fa e ci sarà una riunione ad hoc dove saranno considerate le varie istanze degli uffici nazionali che sono direttamente in contatto con le aziende nazionali. Questa avverrà a fine aprile, diciamo che avviamo un monitoraggio-indagine e ci vorrà ancora un pò di tempo per capire se ci sono delle reazioni”.

In Russia quindi da marzo possono essere rilasciate licenze di sfruttamento senza che vi sia l’obbligo di pagare alcun indennizzo: “significa che chiunque può copiare i brevetti di aziende europee. E quindi se la guerra continua – spiega Golzio – è chiaro che tutte le aziende europee che vendono o che sono presenti nella confederazione russa avranno dei danni. Perché la Russia non è più tenuta a pagare royalty, e dunque chiunque può copiare un brevetto di origine dei paesi ostili”.

A permettere la legittimità del governo russo sarebbe l’articolo 1360 del codice civile sul libero utilizzo di brevetti in circostanze particolari, come quelle legate alla difesa e sicurezza nazionale. “Immaginiamo per la Fiat o le altre aziende che producono automobili in Russia quali possono essere i danni se la proprietà intellettuale legata a queste catene di montaggio può essere cannibalizzata dalle aziende russe – aggiunge Director di European Patent Office – ma strumenti per opporsi a questa situazione non ce ne sono. Il trattato Trips prevede la possibilità in casi particolari di stabilire una percentuale delle royalty, ma i documenti usciti dalla Russia dicono che la percentuale è pari a zero”.

Per il momento l’ufficio europeo però non prevede ritorsioni nei confronti delle imprese russe che vogliono brevettare in Ue un’invenzione. “Non sapiamo se sono stati presentati brevetti in questi giorni, nel 2021 ne la Russia ne ha presentati circa 200, sicuramente le aziende russe brevettano. Ma per adesso si continua a svolgere la normale attività. Non blocchiamo nessuno per ora, poi si vedrà se decidere di intervenire. Certamente non si può discriminare un inventore rispetto a un altro, è un principio di imparzialità dell’ufficio brevetti in generale’, ma sicruamente l’invasione dell’Ucraina si condanna”.