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L’Ue si spacca: non c’è l’accordo su nono pacchetto di sanzioni alla Russia

“Non siamo ancora arrivati ad un accordo sul nono pacchetto sanzioni. Bisogna capire che quando annunciamo le sanzioni sono solo proposte ma è il consiglio che decide e ci sono punti di vista diversi. Spero che si arrivi all’accordo, forse domani, ma non sarà facile”

La fumata nera è stata annunciata questa mattina l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell in conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri. “Non si è giunti ad un accordo tra i ministri sul nono pacchetto di sanzioni contro la Russia ma spero che ci riusciremo questa settimana”.

Borrell  poi ha precisato: “Abbiamo già approvato (la parte su, ndr) sanzioni su individui ed enti, circa 200 individui ed enti in più» ha spiegato il capo della diplomazia europea, aggiungendo che tali sanzioni «sono state approvate e colpiranno duro il settore della difesa russo ed i militari russi». Queste misure, ha aggiunto Borrell, «colpiranno anche i capi politici del governo russo, della Duma, del Consiglio della Federazione e del sistema giudiziario”. Borrell infine  ha concluso: “Stiamo imponendo sanzioni anche su nuove organizzazioni che non sono l’espressione della libera stampa ma che vanno ad avvelenare il dibattito pubblico”.

Dopo la fumata nera di oggi, si spera di licenziare il pacchetto prima del Consiglio Europeo di giovedì, ma gli ostacoli sono tanti. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha chiesto la rimozione di diversi nomi dalla nuova blacklist che dovrebbe essere inclusa nel nono pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. Lo ha annunciato lo stesso ministro in conferenza stampa da Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, specificando che ciò “rappresenterebbe un serio rischio” poiché taglierebbe i “canali di comunicazione ancora aperti con la Russia. I negoziati – ha ribadito – sono necessari a porre fine alla guerra”.