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Mafia, Cosa Nostra. Niscemi: Confiscati beni per 200mila euro a Giancarlo Giugno


La pronuncia della Corte di Cassazione ha consentito allo Stato di acquisire beni immobili del noto esponente di Cosa Nostra ubicati a Niscemi (Caltanissetta), arrestato per fatti risalenti alla guerra di mafia con la Stidda nelle province di Caltanissetta e Ragusa

I poliziotti della divisione polizia anticrimine della Questura di Caltanissetta, hanno eseguito il decreto di confisca definitiva dei beni, emesso dalla sezione misure di prevenzione del locale Tribunale nel dicembre del 2015 e divenuto irrevocabile lo scorso mese di gennaio, a seguito di sentenza della Suprema Corte di Cassazione, nei confronti di Giugno Giancarlo Maria Lucio, in atto detenuto, esponente di rilievo dell’organizzazione criminale “cosa nostra” di Niscemi.

La pronuncia della Corte di Cassazione ha consentito allo Stato di acquisire beni immobili ubicati in Niscemi, risultati essere frutto del reimpiego dei proventi dell’attività illecita attuata dal Giugno, per un valore di oltre 200 mila euro.

I beni, consistenti in un caseggiato e altri beni mobili, tutti intestati a stretti congiunti dell’esponente di Cosa Nostra, erano stati sequestrati nel 2013, a seguito di decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, su proposta del Questore.

Le manette per Giancarlo Giugno, di 53 anni, arrivarono a febbraio 2013, quando la squadra mobile di Caltanissetta, dopo ben 22 anni di indagini, arrestò dieci tra capi e gregari di Cosa Nostra di Niscemi, ritenuti – a vario titolo – esecutori e mandati dell’omicidio avvenuto in un bar cittadino di Roberto Bennici e del tentato omicidio di Francesco Nanfaro, due uomini della Stidda niscemese. Il fatto risale all’ottobre del 1990 e fa parte della guerra di mafia tra Stidda e Cosa Nostra avvenuta in quel periodo nelle province di Caltanissetta e Ragusa.