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Messina. Denuncia di Lamorgese a De Luca: Bonafede autorizza la Procura a procedere contro il sindaco


Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha autorizzato la Procura di Messina a procedere nei confronti del sindaco di Messina Cateno De Luca, accusato del reato di vilipendio previsto dall’articolo 290 del codice penale

La denuncia nei confronti del sindaco di Messina Cateno De Luca era stata presentata in marzo dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese “a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”.

Al ministro Lamorgese i modi con cui si era espresso il sindaco De Luca non erano andati giù e per questo segnalati all’autorità giudiziaria perché ritenuti “censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)”. A seguito della denuncia, a fine marzo De Luca era stato iscritto nel registro degli indagati.

A quella denuncia il primo cittadino rispose con un video di fuoco : “Lo Stato vuole la testa del sindaco De Luca- Sono stato denunciato per aver scoperchiato le vergogne di Stato!”

Per questo genere di reati, perché si possa poi esercitare l’azione penale attraverso la richiesta di rinvio a giudizio o di emissione di decreto penale di condanna, è necessaria l’autorizzazione del Guardasigilli, cioè del ministro della giustizia Alfonso Bonafede che oggi ha dato l’Ok alla procura della Repubblica di Messina.