La vecchia Chiesa Madre di Montevago, che si trova tra i ruderi del terremoto del ’68, candidata a “I Luoghi del Cuore”, la campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo
“È con grande entusiasmo – dice il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo – il primo cittadino – che abbiamo aderito alla campagna del FAI con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere in tutta Italia i nostri luoghi del cuore e della memoria. In questi anni ci siamo impegnati per rendere vivo il vecchio centro distrutto dal sisma organizzando proprio qui diversi eventi culturali ed enogastronomici. La vecchia Chiesa Madre è il simbolo del nostro paese ed è stato già finanziato un progetto di restauro che ci consentirà di renderla fruibile al pubblico a fini turistici”.
Qui il link per votare il sito sul sito del FAI
“I Luoghi del Cuore” è un importante progetto di sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico, naturalistico e paesaggistico italiano che permette ai cittadini di segnalare al Fondo Ambiente Italiano attraverso un censimento biennale i luoghi che meritano tutela e valorizzazione. Durante il censimento, si contribuire a salvare questi luoghi votandoli e facendoli votare. I vincitori riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto concreto.
La cattedrale di Montevago fu costruita sul luogo dove sorgeva un tempo la chiesa del Santissimo Crocifisso. E’ dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo e fu iniziata a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo dal principe Giovanni Gravina Moncada. Portata a termine dal cardinale Pietro Gravina, fu consacrata nel 1820. La facciata presentava una sagoma neoclassica articolata su due ordini sovrapposti e affiancata da due alti campanili. L’interno era a croce latina, diviso in tre navate con cappelle laterali. All’incrocio del transetto con la navata centrale si innalzava la cupola emisferica. Le pareti dell’abside erano decorate da affreschi monocromatici rappresentanti storie bibliche, mentre nelle cappelle laterali sorgevano altari ornati da pregevoli opere artistiche di tipo scultoreo e pittorico. In seguito al sisma del 1968 l’opera è andata quasi completamente distrutta ma tra non molto potrà tornare a rivivere in altre forme con un progetto di restauro che la renderà fruibile al pubblico.
Redazione Fatti & Avvenimenti