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Mosca smentisce l’Occidente: “Le 150mila nuove reclute sono normale chiamata di leva primaverile e non andranno in Ucraina”

L’arruolamento di circa 150.000 nuove reclute in Russia, sulla base di un decreto firmato ieri dal presidente Vladimir Putin, rientra nella normale chiamata di leva primaverile e “non ha nulla a che vedere” con il conflitto in Ucraina, dove questi soldati non saranno inviati

Lo ha precisato il ministero della Difesa in una nota diffusa sul suo canale Telegram. Il vice ammiraglio Vladimir Tsimlyansky, vice capo del Dipartimento per l’organizzazione, ha sottolineato che “tutte le reclute verranno inviate alle basi permanenti per il servizio attivo e non saranno impiegate nelle nuove regioni o nella operazione militare speciale”. Per “nuove regioni” si intendono in Russia quelle ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, mentre il conflitto in Ucraina viene chiamato appunto “operazione militare speciale”.