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Niente sanzioni Turchia a Mosca: i miliardari russi portano soldi e yacht ad Ankara dove continuano a fare affari

“Chi di sanzioni ferisce di sanzioni perisce”. La Turchia, membro della Nato, non ha aderito alle sanzioni contro Mosca e i miliardari russi, tra cui Abramovich, e anche i parenti del presidente Putin, trasferiscono beni e soldi ad Ankara che “gongola”

La maggior parte dei giornali occidentali definiscono i miliardari russi “oligarchi” ed invece quelli americani come Soros  “filantropi”. Due termini diversi il primo offensivo e l’altro qualificativo,  differenziazione che non trova giustificazioni pratiche se non quelle della pura propaganda.

La premessa era d’obbligo sopratutto in considerazione dell’autolesionismo che queste sanzioni hanno prodotto. Va da se che questi miliardari di qualunque nazione essi siano, sono abituati per vari ovvi motivi, a nascondere i loro capitali e dunque sono pronti in ogni momento a spostarsi, “soldi e bagagli” dove le condizioni per i loro affari sono più convenienti.

I governanti delle nazioni, almeno quelli più avveduti, fanno lo stesso identico ragionamento, ma al contrario, ovvero mettono a loro “agio” tutti colori che portano valuta fresca nelle casse statali. Tra questi c’è il premier turco Erdogan, che ha stretti legami con Putin e dopo l’invasione dell’Ucraina, non ha aderito alle sanzioni che i paesi occidentali hanno imposto a Mosca.

Erdogan infatti ha fatto proprio il contrario aprendo porte e banche ai miliardari russi che in Turchia “sono i benvenuti e possono continuare a fare affari nel Paese, purché rispettino la legge turca e il diritto internazionale”. Questo è quanto ha affermato a margine del Forum di Doha, in Qatar,il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.

Cavusoglu ha anche risposto ad una domanda dei giornalisti su un megayacht di proprietà del miliardario russo Roman Abramovich, che questa settimana ha attraccato nel sud-ovest della Turchia: “Non partecipiamo alle sanzioni. Applichiamo solo quelle decise dalle Nazioni Unite. I cittadini russi possono assolutamente visitare il nostro Paese”.

Il ministro poi ha aggiunto: “Se intendi che i miliardari russi possano continuare a fare affari in Turchia, valuteremo se si tratta di affari che sono conformi alla legge e al diritto internazionale. Nel nostro Paese permettiamo che si possa fare tutto ciò che è legale e nulla di illegale. La mia risposta è molto chiara”.

Infine Cavusoglu ha concluso: “Ma se è una situazione contraria al diritto internazionale, è un’altra cosa”, pur definendo “inaccettabile” l’invasione dell’Ucraina e precisando che Ankara sta lavorando per un cessate-il-fuoco: “Dobbiamo presentare una soluzione che permetta a entrambe le parti di trovare un’uscita onorevole, così da convincere le rispettive opinioni pubbliche e tutti in generale”.