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Nuovo Dpcm: dal 21 al 1 gennaio stop a spostamenti tra comuni, ma 25 senatori PD contestano Conte


Il premier Conte stasera dovrebbe firmare il nuovo dpcm, che tra le tante limitazioni prevede un natale e capodanno “blindati”: dal 21 dicembre al 6 gennaio, nella bozza attuale ci sarebbe il divieto di spostamento dal comune di residenza, ma oltre la metà dei sentori PD non ci sta


Il nuovo Dpcm si compone di due soli articoli concentrati sulla stretta natalizia che durerà fino a 50 giorni (al momento il limite è 30) che di fatto proroga la scadenza del decreto in vigore, dal 4 dicembre oltre l’Epifania presumibilmente al 15 gennaio.

La firma dovrebbe arrivare stasera, ma mai il condizionale è stato tanto d’obbligo, a causa di una lettera di 25 (su 35) senatori del Pd, indirizzata al loro capogruppo Andrea Marcucci, con la quale chiedono al governo di non vietare spostamenti dai comuni nei giorni festivi di Natale.

I 25 senatori (sui 35 che compongono il gruppo a palazzo Madama) firmatari della lettera sono: Alfieri, Bini, Biti, Cirinnà, Collina, D’Alfonso, D’Arienzo, Fedeli, Ferrari, Ferrazzi, Giacobbe, Iori, Laus, Manca, Messina, Nannicini, Parrini, Pittella, Rojc, Rampi, Stefano, Taricco, Vattuone, Valente, Verducci.

Nella lettera i 25 chiedono di “attivarsi con il Governo affinché non inserisca la norma che vieta lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25, 26 e 1 gennaio, per consentire a quanti vivono in comuni medio piccoli di potersi ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni”.

Andrea Marcucci, capogruppo del Pd a Palazzo Madama, ha immediatamente girato la lettera all’interessato: “Mi rivolgo al Premier Conte: cambi le norme sbagliate inserite nel decreto sulla mobilità comunale del 25, 26 e 1 gennaio. Lo chiedono le Regioni e 25 miei colleghi senatori del Pd. Non è una questione di poco conto, riguarda milioni di famiglie che abitano in zone limitrofe, divise soltanto dai confini del proprio Comune”.

Marcucci poi ha aggiunto: “Bisogna, a mio avviso, rendere possibile, nel rispetto delle norme, i ricongiungimenti familiari ed affettivi anche solo per poche ore. Servirebbe anche non discriminare tra attività economiche di città ed attività economiche di Paese”.

Ma le critiche a questa precisa norma non sono le sole, sempre dalla maggioranza arrivano i distinguo di Luigi Marattin e Davide Faraone di Italia Viva. “Non permettere alla gente di andare a Natale ad abbracciare i propri genitori anziani – ha detto Marattin ad Agorà su Rai3– secondo me è una sciocchezza. Glielo dico proprio sinceramente. Ma senza nessun pelo sulla lingua. Ma dire che in un comune come Milano, come Roma, che è il più grande d’Italia, ci si può spostare da Ostia a qui e in un comune di 5 mila abitanti non si può andare, non si favorisce il ricongiungimento familiare il giorno di Natale, se dovesse essere questa la decisione finale, secondo me sarebbe una sciocchezza”.

Stasera il premier dovrebbe firmare il nuovo Dpcm, del quale in questi giorni sono girate tante bozze, ma del quale a poche ore dal varo ancora non c’è certezza sui contenuti.