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Ok Senato alla Manovra che passa alla Camera. Gasparri minaccia querele e i 5S espongono cartelli: “Querelaci tutti”

Il Senato approva la legge di bilancio, i si sono stati 109. 72 no e 2 astenuti. Il provvedimento ora passa all’esame della Camera e il via libera finale del Parlamento. Il voto è previsto per il 29 dicembre e in base agli accordi intercorsi tra i gruppi, senza la fiducia

Il Senato ha dunque approvato la legge di bilancio, ma durante le dichiarazioni di voto si è ci sono state scintille tra il leader di Iv Matteo Renzi e il capogruppo di Fi al Senato Maurizio Gasparri che ha interrotto l’esponente di Iv che aveva accusato agli azzurri di aver “tradito” l’eredità di Silvio Berlusconi, perché ieri alla Camera si sono astenenuti dalla ratifica sul Mes. Cosa abbia detto Gasparri non si è sentito distintamente, ma Renzi ha commentato rivolgendosi alla presidenza: “Chiedo solo di recuperare il tempo che la volgarità e maleducazione di Gasparri mi ha sottratto”.

Dopo Renzi ha preso la parola il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Iv: “Intervengo perchè durante la dichiarazione di voto di Matteo Renzi si è sentito distintamente, e lo ha sentito tutta l’Aula, una frase ingiuriosa del senatore Gasparri all’indirizzo del senatore Renzi. Per questo chiedo al presidente del Senato di intervenire”. Il presidente del Senato ha assicurato che si valuterà dopo aver visionato audio e immagini.

Poco dopo i senatori M5s hanno sventolato cartelli in Aula con la scritta “Gasparri querelaci tutti’”., gesto che non è stato condiviso dal presidente Ignazio La Russa, che ha commentato: “Avete avuto una grossa caduta di tono che mi sento di censurare”.

L’obiettivo dei pentastellati era di sollevare l’attenzione sul comportamento del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha minacciato querele a fini intimidatori nei confronti degli esponenti M5S che in questi giorni hanno commentato il caso che lo vede coinvolto, sollevato da alcune inchieste giornalistiche per il suo ruolo di presidente di una società che si occupa di cybersecurity. Proprio ieri la Giunta per le elezioni si è espressa a maggioranza ritenendo che non ci sia incompatibilità tra il suo ruolo di parlamentare e quello di presidente e referente per i rapporti istituzionali della società Cyberealm.