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Open Arms, processo a Salvini, Italia Viva non partecipa al voto in Giunta: “Era d’accordo tutto il governo”


I tre senatori renziani non partecipano al voto in Giunta per decidere se mandare a processo Matteo Salvini sul caso Open Arms, dove l’ex ministro è imputato di sequestro di persona e la giunta per le immunità del Senato dice no al processo

Alla fine sono stai 13 su 23 i voti contrari al processo, 7 i favorevoli e al voto non hanno partecipato i 3 senatori di Italia Viva. E Matteo Salvini ha subito commentato: “Una bella notizia, grazie ai senatori liberi”. Poi ha aggiunto: “Una senatrice grillina e un ex senatore grillino hanno votato non a mio favore  ma alla decisione di un ministro condivisa da tutto il governo”. 

La votazione ricordiamo è solo un parere e non è vincolante, in quanto sarà l’aula del Senato a con una votazione a decidere se Salvini dovrà essere processato. Ma la presa dei posizione odierna di Italia Viva potrebbe essere un preludio alla votazione vincolante, le motivazioni della decisione odierna infatti, a meno di “carte chiare”, potrebbero portare i 17 senatori renziani a votare contro in aula e questi voti sarebbero fatali a PD e M5S che sono a favore del processo.

A chiedere di processare il leader leghista è il tribunale dei ministri di Palermo che accusal’ex ministro di sequestro di persona per i 150 migranti bloccati sulla nave ong Open Arms. I senatori di Italia Viva che fanno parte della Giunta sono, Giuseppe Cucca, che è anche vicepresidente, Francesco Bonifazi e Nadia Ginetti e sul caso specifico le parole del senatore Bonifazi sono chiare: “È mancata istruttoria seria e l’ex ministro dell’Interno non è l’unico responsabile”. Dunque per Matteo Renzi in questa vicenda sarebbe coinvolto tutto il governo in carica in quel momento, davvero una bella differenza.

Sempre Bonifazi, infatti aggiunge: “Il dubbio risiede nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex ministro dell’Interno dei fatti contestati. Diversamente, pare che le determinazioni assunte da quest’ultimo abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, l’avallo governativo. Numerosi sono dunque i dubbi che ancora oggi residuano in riferimento al caso Open Arms. Sarebbe stato opportuno che tali incertezze venissero chiarite mediante un’attività istruttoria ulteriore”.

I voti di IV almeno in questa fase, forse non sarebbero stati determinanti, l’ago della bilancia sarebbe stato Mario Giarrusso, espulso dal M5S, da più parti indicato come nuovo acquisto della Lega, ma che ancora non aveva sciolto la riserva, ma che a questo punto non è più determinante.