Le proteste non si placano in Georgia, ma adesso ad insorgere sono gli anti-occidentali che bruciando bandiere europee chiedono che la contestata legge sugli agenti stranieri venga rimessa al giudizio popolare
Nuove proteste di piazza sono ricominciate a Tbilisi capitale della Georgia, ma ora sono anti-occidentali. I manifestanti, questa volta anti-occidentali ed appartenenti al movimento conservatore, hanno strappato le bandiere europee e le hanno bruciate in piazza, poco distanti dall’edificio del Parlamento.
I manifestanti chiedono che l’ormai nota legge sugli “agenti stranieri” – che il partito al governo “Sogno georgiano” aveva revocato nei giorni scorsi dopo diverse manifestazioni violente ed europeiste nella capitale – adesso passi per il voto popolare del referendum.
Le proteste arrivano dopo l’incontro di ieri a Bruxelles tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente donna georgiana Salomè Zourabichvili, durante il quale hanno discusso, tra le altre cose, anche delle riforme richieste per far avanzare la candidatura di adesione della Georgia nell’Unione Europea.
Redazione Fatti & Avvenimenti