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Regionali. Roberta Giulia Mezzasalma, un tempo era “uomo” ed oggi si candida con l’UDC e Musumeci


L’avvenente Roberta Giulia Mezzasalma, un tempo era un uomo, ma questo non fa certo scalpore, se non fosse che ha deciso di candidarsi per uno scranno a Palazzo dei Normanni con l’Udc , ovvero il partito dei cosidetti “bacchettoni e perbenisti”, che appoggia, l’integerrimo e uomo tutto di un pezzo d’altri tempi, Nello Musemeci.

L’Udc, Unione dei democratici cristiani, è il partito che ha riferimenti culturali naturali con la vecchia democrazia cristiana con Don Sturzo, De Gasperi e Moro per citarne alcuni, insomma un partito che da sempre si è definito cattolico, che in Sicilia è stato grande protagonista della scena politica regionale e che ci sorprende, non perché siano dei bigotti, tutt’altro, ma soltanto per le battaglie condotte contro la categoria a cui appartiene la Mezzasalma, ovvero i “trans”. Giovanardi docet.

Vita dura quindi per Roberta Giulia Mezzasalma, tra gli elettori di partito, ma evidentemente lei avrà fatto altri calcoli, così come anche lo stesso Udc che ha deciso di candidarla e di associare al suo volto, a quello del suo storico simbolo.

Roberta Giulia Mezzasalma, 45 anni, fino al 2011 si chiamava Gianluca, poi ha scelto di cambiare sesso e nome, si è sposata e fa la ristoratrice a Vittoria (RG), dove è considerata una combattiva e pare l’abbia già dimostrato in passato in varie occasioni. Ultima in ordine di tempo la sua battaglia per l’acqua. Sui social non ha esitato a denunciare pubblicamente funzionari e classe politica, a suo dire, disinteressati avverso una problematica cittadina assai rilevante. Ed anche politicamente, qualche problema lo troverà, l’UDC è per la privatizzazione: in confusione.

https://www.facebook.com/roberta.mezzasalma/videos/1870639382952058/

In un lungo video pubblicato su Facebbok però, Roberta Giulia, ci spiega le ragioni della sua scelta ed evidenzia il suo spirito battagliero che non si è mai arreso neanche quando doveva comunicare, afferma con grandissima ed ammirevole onestà intellettuale, la scelta al suo anziano padre di cambiare sesso.

Ora non gli resta che convincere l’elettorato a non votare per le stesse facce e scegliere il “cambiamento”.