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Salute & Benessere. Le continue variazioni di peso aumentano la mortalità: la sindrome dello yo-yo

Ecco cosa è la sindrome dello “yo-yo” e perché fa male alla salute

È ormai accertato, nel campo della dietologia, che la “sindrome dello yo-yo”, il fenomeno caratterizzato da repentine perdite di peso ed altrettanto vertiginosi recuperi dei chili perduti, è una minaccia per la salute.

Ma per chi teme per il proprio cuore, le fluttuazioni da tenere presenti non sono solo quelle indicate dalla bilancia: infatti, se i valori di pressione arteriosa, glicemia e colesterolo fluttuano ripetutamente, l’impatto sul sistema cardiovascolare può essere devastante.

Lo dice una ricerca apparsa sulla rivista Circulation, prima a valutare quanto la variabilità di questi parametri nello stesso individuo possa avere ripercussioni sulla salute del cuore. Gli scienziati, coordinati dal dott. Seung-Hwan, docente di Endocrinologia all’Università Cattolica di Seul, hanno valutato i dati relativi a più di sei milioni e mezzo di persone sostanzialmente sane (non diabetiche, con la pressione e il colesterolo nei limiti e senza precedenti episodi di attacchi cardiaci).

I risultati indicano che, rispetto ai pazienti che mantenevano valori stabili nei parametri, quelli (il 25% per circa) che mostravano la massima variabilità presentavano un rischio di morte aumentato complessivamente del 127%, oltre ad un aumento del rischio di infarto del 43% e di ictus del 41%.

Lo studio, pur valutando un grande numero di soggetti, essendo di natura osservazionale, non consente di individuare una relazione di causa- effetto e/o una spiegazione del fenomeno osservato.

Inoltre, poiché lo studio è stato condotto su una popolazione esclusivamente coreana, non risulta scontato che questa relazione possa essere osservata anche in altre popolazioni.

Ciò nonostante, i ricercatori hanno dimostrato l’importanza di tenere sotto controllo i sopracitati valori e la rilevanza di prestare particolare attenzione alla loro fluttuazione. D’altro canto, altri studi condotti in precedenza su differenti campioni di popolazione hanno ugualmente suggerito che la variabilità di tali parametri rappresenti un fattore negativo sulla salute degli individui.

Addirittura ci sono osservazioni che segnalano come il mantenimento di valori metabolici costanti (peso, pressione, glicemia, colesterolo) possa influire positivamente sul sistema immunitario, ed in particolare sui linfociti Natural Killer, perni della risposta difensiva soprattutto nei confronti dei virus. A dimostrarlo, qualche tempo fa, è stata una ricerca condotta su 116 donne in postmenopausa dalla Dott.ssa Cornelia Ulrich, del Fred Hutchinson Cancer Research di Seattle, pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association.

Secondo la ricercatrice il ciclico calo di peso seguito da un aumento ponderale, tipico delle diete seguite per poche settimane e poi abbandonate, porterebbe ad una minore efficienza dei linfociti Natural Killer con riduzione della loro azione difensiva sull’organismo, specie contro le infezioni virali. Al contrario, se il peso si mantiene stabile nel tempo sia il numero che l’efficacia difensiva dei linfociti Natural Killer aumentano con una miglior risposta immunitaria dell’organismo.

Alla luce di quanto prima riportato, quindi, appare importante rammentare l’importanza della prevenzione: un corretto regime alimentare e un’efficace terapia medica (quando necessario) volta al controllo dei parametri metabolici (variazioni di peso, glicemia, colesterolo ed assetto lipidico) aumentano in maniera netta le probabiità di mantenersi in buona salute.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.