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Sciacca. Ballottaggio: Termine insiste sulla Sezione 4, ma lo “spettro” della Valenti lo terrorizza

Dopo Ignazio Messina, anche Fabio Termine ha convocato una conferenza stampa per spiegare il suo punto di vista sui fatti del post-voto che hanno portato al ballottaggio di domenica 26

Fabio Termine questa mattina ha convocato la stampa per una conferenza risultata dai toni accesi. Esattamente come fatto ieri dal suo competitor alla carica di sindaco di Sciacca, Ignazio Messina, che ha incentrato la conferenza sui voti contestati nella sezione 28, Termine ha puntato tutto sui voti contestati della sezione quattro. I due candidati si accusano a vicenda con toni forti, facendo passare in secondo piano le questioni politiche.

Noi di Fatti&Avvenimenti.it, non entreremo nel merito delle contestazioni, argomento che lasciamo volentieri nella mani dei giudici, che hanno sicuramente più autorevolezza di chiunque a derimerle.

La conferenza stampa di Termine non è stata lunga, anzi, e la maggior parte del tempo è stato dedicato proprio alle questione della sezione quattro, poi comunque si è passati alle domande politiche, dove si è visto chiaramente un Termine in “difficoltà” sulla questione Francesca Valenti.

L’esponente di Mizzica – che però è stato accreditato dalla stampa regionale e nazionale come candidato del PD, probabilmente non per errore – pare infatti soffrire di una forma di strana allergia che lo fa sobbalzare al solo sentir pronunciare il nome del sindaco uscente (e forse rientrante “dalla finestra”). Ad imbarazzarlo – tanto che anche alcuni dei sostenitori presenti hanno mostrato insofferenza verso la giornalista presente che ha risposto: “E’ una conferenza stampa e io faccio domande” – è stata la richiesta di chiarimenti circa la presenza o meno di Francesca Valenti, nella notte dello spoglio, quando Termine si è recato all’ufficio elettorale per notificare il ricorso sulla sezione quattro. Una domanda semplice, ma che il candidato sindaco ha tentato più volte di evadere cambiando argomento, fino a quando, ancora incalzato, ha affermato di non ricordare se fosse presente o meno, ma che in ogni caso, anche se fosse stata presente “la Valenti non fa parte del mio progetto politico”.

Una riposta un po’ puerile, per dirla in termini “giovani”, un po’ “meh”. Magari questa sarà veramente la visione di Termine, ma realisticamente appare difficile pensare che un dirigente di un partito e di “peso” come la Valenti, che ha già promesso che resterà nella vita politica saccense, con 5 anni – disastrosi – da sindaco alle spalle, possa essere “riposta in uno sgabuzzino” senza problemi. Sopratutto perché il primo sponsor politico dell’ormai ex giunta Valenti, altro innominato nella campagna elettorale di Termine, l’on. PD all’Ars Michele Catanzaro, fa anch’esso parte della coalizione di supporto a Termine.

Insomma, piaccia o meno, ognuno ha i propri alleati e illudersi o voler illudere che un alleato serva solo a fornire voti senza dovergli dare in cambio alcun riconoscimento – addirittura rinnegandolo pubblicamente – è un atteggiamento che sicuramente farà presa su chi è giovane e inesperiente, ma fa sorridere tutti gli altri.