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Sciacca. Randagi pericolosi al cimitero? Li rilascia il Comune, ma il pericolo non c’è – VIDEO


Quasi a cadenza fissa si sentono o si leggono “storie” di presunti aggressioni di randagi a Sciacca, alcune volte addirittura vengono lanciate ridicole invettive contro le associazioni animaliste locali, ma cosa c’è di vero? Niente.

L’allarme randagi a Sciacca si ripropone ogni tot come una di quelle fastidiose patologie croniche, ma non sempre tutto corrisponde a quanto raccontato, anzi spesso corrisponde a una sottile “giustificazione” di chi i cani poi li avvelena.

In questi giorni si è riproposta la solita “denuncia” della presenza di randagi nel parcheggio del cimitero comunale. Una narrazione struggente, con la quale si raccontava di una donna spaventata da alcuni randagi e che addirittura non poteva scendere dalla propria auto per fare visita alle tombe dei propri cari.

A corredo di questo racconto che più che parlare di cani, sembrava parlare di lupi mannari, c’era un video. Un video che, sinceramente, personalmente, mi ha suscitato compassione. Si vedevano tre cagnolini scodinzolanti con uno, poverino, che addirittura zoppicava.

Ma ad ulteriore conferma delle nostre intuizioni, ieri pomeriggio ci siamo recati presso il parcheggio del Cimitero comunale per sincerarci del comportamento dei cani in zona. Ebbene, malgrado i nostri tentativi più che amichevoli di avvicinarli, i cani erano diffidenti persino dalle nostre coccole e dal tono tranquillo con cui ci rivolgevamo loro. Si sono tenuti a debita distanza, senza abbaiarci contro né comportarsi in modo aggressivo, e questo malgrado abbiamo tentato di avvicinarci più volte nel tentativo – vano – di fargli qualche coccola.

Questi sarebbero i “mostri” che terrorizzano Sciacca? Seriamente? Non vogliamo, non voglio, usare parole troppo forti, ma quella prima descritta non è una narrazione da fare, perché genera paura, e non solo, spesso genera allarme sociale e anche dannati incivili che lasciano in giro polpette avvelenate a danno di animali che non hanno alcuna colpa.

Viste inoltre le difficoltà ad avvicinare i cani, abbiamo richiesto a Giusy Di Vita, storica volontaria animalista saccense della Amici Animali Onlus di raggiungerci sul posto. Purtroppo i randagi verso di noi sono rimasti diffidenti anche se dalla Di Vita si sono lasciati avvicinare.

Proprio a Di Vita abbiamo voluto chiedere quale fosse la reale situazione del territorio:

Sempre durante il sopralluogo abbiamo incontrato due passanti, soliti passeggiare tranquillamente per la zona con due grossi cani al guinzaglio che mai hanno avuto problemi con i randagi del posto.

Insomma, i randagi al cimitero non sembrano essere un problema, e noi di Fatti&Avvenimenti.it lo abbiamo voluto verificare in prima persona. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non almentare la paura verso questi animali colpevoli solo di non avere un padrone – ma che comunque sono sotto la responsabilità del Sindaco – e, per chi ne avesse la fobia, di limitarsi ad ingnorarli, sicuramente loro si comporteranno di conseguenza.

Certamente con questo non vogliamo dire che non ci siano stati casi, molto rari, di attacchi. Un animale in particolari condizioni può attaccare, nessuno lo nega. Tuttavia alcune volte è capitato che la vittima, spaventandosi di randagi che magari le andavano incontro in cerca di coccole o cibo, si siano messe a correre, e che magari, nel panico, siano cadute sbucciandosi le ginocchia e raccontando dopo di essere state assalite.

In ultimo, ricordiamo che per legge, è l’ente Comune a collocare i randagi che periodicamente vengono catturati per controlli o sterilizzazione ed a decidere dove rilasciarli, inoltre gli animali andrebbero rimessi nel territorio da cui vengono prelevati, invece spesso si tende ad ammassarli nelle zone periferiche, nell’idea che possa andar bene nascondere la polvere sotto al tappeto, dove gli “ospiti” non possono vederla.

Altra precisazione necessaria, riguarda l’attività delle associazioni animaliste, senza le quali, i randagi sarebbero veramente un problema. Un cane nutrito, coccolato, ed abituato agli umani non attacca nessuno, un cane affamato, abituato solo ad essere respinto, tende invece a mordere veramente.