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Sciacca, società gestione acqua pubblica. CentroDestra: “Quanto costerà ai cittadini?”


Gli ormai sospesi consiglieri comunali di Centro Destra tornano sul tema della società consortile per gestire l’acqua pubblica dicendo che “C’è ben poco da esultare, il direttore di Ragioneria ha detto che in Bilancio non ci sono somme ed il Sindaco Francesca Valenti non ha ancora spiegato quanto costerà l’acqua ai cittadini in termini di tariffa”

Non vanno per il sottile e del resto non avrebbero motivo di farlo, i consiglieri comunali (sospesi) di Centro-Destra al Comune di Sciacca: “Se l’esempio di passaggio dal privato al pubblico è quello del parcheggio di Piazza Mariano Rossi, aumentato da quando è passato al Comune, quella dell’acqua sarà l’ennesimo fallimento”.

Una previsione di disfatta dunque quella del Centro-Destra, ma che effettivamente non sarebbe una novità per il Sindaco Francesca Valenti che in questi anni ha ampiamente dimostrato alla città che si può fallire nella programmazione e gestione di tutto.

“Premesso che da diversi giorni in città molti cittadini lamentano ancora oggi disservizi che vanno dall’assenza di un flusso costante di acqua, che non permette un corretto approvvigionamento , ma anche situazioni di pericolo dovute a perdite di acqua mai risolte definitivamente, riteniamo ci sia ben poco da esultare sul via libera dato del commissario all’approvazione dello schema di Società Consortile. – dicono i consiglieri eletti –

Nel merito è doveroso ricordare che da parte nostra non c’è mai stato ostruzionismo ma un atteggiamento responsabile e lungimirante che volgeva a tutelare i cittadini e l’Ente. In sostanza, Noi avevamo chiesto da tempo che il consiglio comunale fosse messo a conoscenza di tutta una serie di atti tra cui il piano finanziario per avere un idea di massima di quali potevano essere i costi che i cittadini avrebbero dovuto affrontare in termini di tariffa, che continua oggi ad essere altissima a fronte di un servizio che lascia ancora a desiderare e quali ripercussioni in termini di sostenibilità finanziaria potevano esserci per l’ente che già viene considerato strutturalmente deficitario. Ad oggi questi ed anche altri quesiti in seno anche all’aggiornamento del piano d’ambito sono rimasti senza risposta. Risposte che sono fondamentali per capire dove andremo a parare e se tutto ciò non rappresenterà un altro groppone per l’ente.

Perché non è un segreto che molti Comuni Siciliani e soprattutto le società partecipate a essi collegate pur pullulando di ingenti schiere di dipendenti, che transitano nelle stesse società , oltre a gravare nei Bilanci non riescono a garantire servizi efficienti ai cittadini. Ci sembra chiaro che il Sindaco oggi non è nelle condizioni di dire alla città se il costo dell’acqua sarà più basso e se tale operazione non porterà danni all’ente, se non è nelle condizioni di farlo ci sembra inutile e saremo pronti a ricordaglielo”.

Pertanto che oggi Il Sindaco dichiari: “Con l’approvazione commissariale, si procederà adesso spediti verso la costituzione di un ente per la gestione pubblica dell’acqua, attesa da anni dalla popolazione “.  

“In realtà invece di fare populismo, intanto vorremmo capire come procederà spedita a fronte del fatto che il direttore di Ragioneria in uno dei consigli comunali dichiarò esplicitamente che in Bilancio non ci sono somme per la predetta costituzione, inoltre , qualora fosse nelle condizioni di farlo e dalle sue dichiarazioni non emerge, vorremmo da subito capire con parole semplici quanto costerà l’acqua ai cittadini in termini di tariffa?

Questo è quello che attende la popolazione e non certo annunci in pompa magna di un qualcosa che oggi non esiste ed è solo aria fritta . Di fatto Noi vogliamo l’acqua pubblica nella misura in cui il tutto sia accompagnato da un Servizio ottimale e da una riduzione cospicua del costo, certo se l’esempio di passaggio dal privato al pubblico è quello del parcheggio di Piazza Mariano Rossi aumentato da quando è passato al Comune, quella dell’acqua sarà l’ennesimo fallimento da mettere in coda ad una gestione Sindacale, quella del periodo Valenti , inconcludente e soprattutto disapprovata dai cittadini e da chi le aveva dato fiducia”.