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Sciopero 17 novembre, Salvini firma la precettazione. Landini, “precettino finché gli pare, noi non ci fermiamo”

Uno scontro tra governo e sindacati che non si vedeva dai tempi del PCI. Il ministro Salvini firma la precettazione, ma Cgil e Uil hanno ribadito che tireranno dritto e considerano l’intervento del ministro “un atto grave, mai successo prima”

Lo sciopero generale di venerdì 17, è stato indetto contro la Manovra e le politiche economiche del governo e nonostante la precettazione di Matteo Salvini, Cgil e Uil non hanno intenzione di fare un passo indietro: “Noi non faremo ricorso, ma intendiamo confermare lo sciopero”, ha ribadito Landini ieri mattina. sottolineando un “intervento di autorità” del ministro “È una volontà politica precisa di mettere in discussione il diritto delle persone sancito dalla nostra Costituzione a scioperare”.

Lo scontro tra il governo e i sindacati è racchiuso su queste due posizioni entrambre con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che dopo avere minacciato l’uso della precettazione, ha firmato il provvedimento consentito dalla legge, che obbliga i lavoratori a non astenersi dal lavoro. La risposta Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri è arrivata puntauale, confermando che saranno venerdì 17 in piazza del Popolo a Roma, poi gli scioperi proseguiranno: il 20 novembre in Sicilia, il 24 per le regioni del Nord, il 27 in Sardegna, il primo dicembre per le regioni del Sud.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini è stato chiaro: “Penso ci sarà una partecipazione molto importante. Possono precettare finché gli pare, noi non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati” ed ha aggiunto “ La precettazione è un atto grave, mai successo prima. Lo sciopero rimane in vigore ed è generale”. Infine la stoccata al vicepremier e ministro Matteo Salvini: “La precettazione dello sciopero per il settore dei trasporti è un atto di assoluta gravità”.