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Strage Mosca: nel discorso alla Nazione Putin chiama gli attentatori “Nazisti”, ma Kiev si dice estranea  

Un “barbaro attentato” con gli assalitori che hanno agito “come nazisti”. “In Ucraina creata una finestra per far scappare gli assalitori. Puniremo chi sta dietro ai terroristi”

Sono queste le pesanti parole del presidente russo Vladimir Putin  pronunciate nel discorso televisivo alla nazione, che non lasciano dubbi su chi a suo avviso, possa essere il mandante della strage al Crocus City Hall di Mosca, nella quale cinque terroristi hanno ucciso indiscriminatamente 143 cittadini russi.  Ed è proprio la definizione “nazisti”, usata spesso da Putin per identificare l’Ucraina che lascia pochi dubbi. Gli Stati Uniti da subito hanno detto che “dispongono di informazioni di intelligence che confermano le affermazioni di responsabilità dello Stato Islamico” nell’attentato a Mosca e “che non hanno motivo di dubitare di tali affermazioni”, ha riferito un funzionario americano a Cbs News, ma a quanto pare a Mosca a dubitare di questa versione sono in tanti.

Il presidente russo ha aggiunto che “Identificheremo tutti coloro che sono dietro a questo atto terroristico e pagheranno per questo”. Ed ancora: “Tutti gli autori, gli organizzatori e i committenti di questo crimine subiranno una punizione giusta e inevitabile. Chiunque essi siano, chiunque li abbia diretti. Ripeto, identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro ai terroristi, che hanno preparato questo crimine”, ha detto Putin nel suo messaggio alla nazione, spiegando che gli attentatori hanno ucciso indiscriminatamente cittadini russi “come i nazisti“.

Intanto il bilancio provvisorio dell’attentato di ieri sera a una sala concerti di Mosca, è salito a 143  mentre un centinaio di persone sono ricoverate in ospedale, alcuni in gravissime condizioni. 

Putin confermato che i quattro responsabili dell’attacco al Crocus City Hall sono stati arrestati e che ci sono indicazioni che stavano cercando di entrare in Ucraina. Dai risultati parziali dell’inchiesta è emerso che dalla parte ucraina del confine era stata creata “una finestra” per permettere ai quattro attentatori del Crocus City Hall di Mosca di attraversare il confine, ha affermato.

Il presidente russo ha annunciato “ulteriori misure antiterrorismo e antisabotaggio a Mosca e nella regione” omonima. “Dichiaro il 24 marzo giorno di lutto nazionale”, ha detto Putin. Il terrorismo è un male che “non ha nazionalità” e quindi tutta la comunità internazionale deve cooperare con la Russia per combatterlo, ha sostenuto ancora Putin parlando alla nazione. “Contiamo sull’interazione con tutti i Paesi che condividono sinceramente il nostro dolore e sono pronti a condividere gli sforzi per combattere il nemico comune, il terrorismo internazionale e tutte le sue manifestazioni”.

L’Isis ha rivendicato nuovamente l’attentato al Crocus City Hall di Mosca ed il fatto di averlo dovuto rivendicare una seconda volta, da la misura di quanto la Russia lo abbia preso in considerazione. Il direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito in mattinata al presidente Vladimir Putin l’arresto di 11 persone, tra cui quattro terroristi coinvolti nell’attentato al Crocus City Hall di Mosca. “Secondo le prime informazioni, l’auto dei sospettati è stata avvistata ieri sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk. L’auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire”, ha scritto su Telegram Khinshtein. Secondo il suo resoconto, l’auto si è ribaltata durante l’inseguimento.

“Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta. Un secondo sospettato è stato trovato e arrestato in un’operazione di ricerca alle 3,50 del mattino. Le ricerche degli altri proseguono”, ha aggiunto. Khinshtein ha detto che sono stati sequestrati una pistola, una cartuccia per fucile d’assalto AKM e passaporti tagiki.

Sempre secondo i servizi di sicurezza russi, i sospettati avevano “contatti” in Ucraina. I terroristi, ha detto l’Fsb citato dalla Tass, hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina. “Dopo aver compiuto l’attacco terroristico, i criminali avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino”, ha dichiarato l’Fsb, citato dalla Tass, secondo cui i sospettati sono stati arrestati in una regione russa al confine con l’Ucraina.

Dal discorso di Putin sembra che la strage del Crocus City Hall possa diventare un evento capace di cambiare la storia della guerra in Ucraina. “Negli ultimi anni il regime di Kiev ha condotto attività terroristiche attive e sistematiche contro i russi”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova citata dalla Tass. Tra queste attività ci sono “bombardamenti sistematici di aree residenziali, inclusi asili, scuole e istituti medici; attacchi a importanti infrastrutture civili, compresi i trasporti e gli impianti energetici; attentati contro personaggi pubblici, giornalisti”, ha sostenuto Zakharova, aggiungendo che la Russia “sostiene tutti gli sforzi diretti a contrastare il terrorismo internazionale.

Kiev ha negato ogni coinvolgimento e ribadisce: “L’Ucraina non c’entra con l’attacco a Mosca. Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla ‘traccia ucraina’ nell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l’Ucraina all’attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L’Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda”. Lo ha scritto su X il consigliere presidenziale ucraino Mikaylo Podolyak.