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Taiwan, Vince Lai: “Determinato a salvaguardare la democrazia da minacce e intimidazioni della Cina”

“Il popolo taiwanese ha resistito con successo alle pressioni di forze esterne per influenzare le elezioni. Ma noi crediamo che solo il popolo di Taiwan abbia il diritto di scegliere il proprio presidente”

Queste le prime parole di William Lai, il candidato del Partito democratico progressista alle elezioni presidenziali di Taipei, ai suoi sostenitori. “Questa sera abbiamo dimostrato al mondo quanto Taiwan abbia a cuore la sua democrazia. Voglio ringraziare il popolo taiwanese per aver scritto un nuovo capitolo nella nostra democrazia, dimostrando al mondo quanto abbiamo a cuore la nostra democrazia. Questo è il nostro impegno incrollabile”, ha detto ancora Lai.

Il vincitore delle elezioni ha assicurato di essere “determinato a salvaguardare Taiwan dalle continue minacce e intimidazioni da parte della Cina” e lavorare per mantenere lo status quo tra le due sponde dello Stretto di Taiwan. Incontrando media e sostenitori nel tendone montato al quartiere elettorale del Dpp dopo la vittoria alla presidenza ormai acquisita. Ha aggiunto che la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan “sono una responsabilità importante. Useremo il dialogo per sostituire il confronto negli scambi con la Cina”.

Lai, da sempre scettico nei confronti della Cina con un passato a sostegno dell’indipendenza, ha ottenuto un risultato che rischia di infiammare le tensioni tra Pechino e Washington. Il neo eletto presidente ovvero la massima leadership dell’isola per il prossimo quadriennio, è colui che Pechino ha etichettato come “istigatore di guerra” e un “piantagrane” per le sue posizioni indipendentiste.

Il primo commento ufficiale di Pechino a risultato ufficiale arriva da Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del governo cinese: “I risultati elettorali di Taiwan rivelano che il Partito democratico progressista non può rappresentare l’opinione pubblica tradizionale dell’isola” e non impediranno l’inevitabile tendenza alla riunificazione della Cina”. Parole che non lasciano spazio a dubbi sulle intenzioni del Dragone. “Le elezioni non cambieranno il panorama di base e la tendenza allo sviluppo dei rapporti tra le due sponde dello Stretto e non altereranno l’aspirazione condivisa dei compatrioti dello Stretto di Taiwan a stringere legami più stretti”, ha detto ancora Chen.