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Ucraini terrorizzati: i nuovi missili ipersonici russi fanno veramente paura, troppo veloci esplodono prima dell’allarme

Prima senti l’esplosione e poi le sirene che avvisano di mettersi al sicuro per l’arrivo dei missili: troppo veloci per la contraerea ucraina che non può neanche entrare in azione

I nuovi missili ipersonici Kinzhal e Zircon che i russi stanno utilizzando da un mese stanno cambiando le sorti della guerra: troppo veloci, viaggiano oltre i diecimila km orari, arrivano prima che le sirene se ne accorgano e inizino a suonare. Per rendere chiaro di cosa si tratta, basta pensare che n meno di due minuti dal lancio sono già su Odessa ed entro sei esplodono nel centro di Kiev.  Per la popolazione è un vero incubo, perché i missili centrano il bersaglio prima che possa venire dato l’allarme, come accaduto lunedì scorso nella capitale, quando le sirene hanno cominciato a suonare dopo che si sono sentiti i boati delle esplosioni.

Mosca all’inizio del conflitto ha utilizzato i Kinzhal, simili per velocità ma che vengono trasportati  e lanciati da caccia Mig-31 che decollano dalle basi bielorusse e le difese ucraine grazie alle informazioni fornite dai satelliti e dai radar volanti della Nato, lanciavano l’allerta in tutte le regioni settentrionali e in qualche caso riuscivano a prevedere la traiettoria dell’attacco, dando la possibilità alle batterie americane Patriot che difendono la capitale di abbatterli.

Mosca però ha eliminato questo gap ed ha messo in campo i nuovi missili ipersonici Kinzhal e Zircon che toccano i diecimila chilometri l’ora e in un secondo percorrono più di tre chilometri. Queste nuovi ordigni non vengono lanciati dagli aeri, al momento no è ancora chiaro se siano stati imbarcati sulle fregate della flotta del Mar Nero o se siano stati installati su semoventi cingolati molto più difficili da individuare perché si spostano di frequente, ma di sicuro partono dalla Crimea e gli ucraini li vedono solo quando iniziano la loro micidiale traiettoria e per la contraerea diventa impossibile intercettarli. 

A oltre 10 mila chilometri orari, in un minuto sono su Odessa, in quattro esplodono a Karkhiv e in poco più di cinque centrano Kiev. Per arrivare a Leopoli, il capoluogo della regione sul confine polacco dove vengono smistati gli aiuti occidentali, impiegano cinque minuti e 18 secondi.

Fin qui i tempi, ma questi ordigni oltre che veloci sono anche micidiali: ogni testata contiene almeno trecento chili di esplosivo ed è studiata per penetrare nel sottosuolo, distruggendo bunker o sventrando palazzi. Il primo attacco è stato effettuato il 7 febbraio, poi  lunedì scorso quello più devastante: una raffica di Zircon avrebbe colpito e distrutto un comando sotterraneo dell’intelligence di Kiev. 

Gli ucraini sostengono di averne abbattuto uno e hanno mostrato i resti della parte posteriore, ma sembra più che altro la solita propaganda di guerra, anche perché in questo momento la contraerea è a corto di munizioni a causa degli aiuti statunitensi  bloccati dai repubblicani  e le nazioni europee dispongono di pochi missili terra-aria, che costano più di 2,5 milioni di euro ciascuno.

I russi invece che ormai hanno convertito la economia in quelle di guerra, secondo gli esperti ne avrebbero parecchi pronti all’uso e a dirlo è anche la portavoce del comando militare di Odessa, Natalia Humeniuk, secondo la quale il nemico ha accumulato “grandi riserve” di missili antinave ad alta velocità per scagliarli contro le città. Non è chiaro se si riferisse ai Bastion – che raggiungono i tremila chilometri orari – o agli Zircon, la cui produzione è iniziata nell’autunno 2022.

Esiste ancora qualche perplessità sulla precisione di questi missili e questo per la difficoltà oggettiva  di controllare i sistemi elettronici di guida a 10 mila chilometri orari, con temperature elevatissime, ma i video delle ultime incursioni però sembrano indicare una buona efficienza degli apparati di controllo.  

La nuova fase della guerra per l’Ucraina non pare mettersi bene, questi nuovi ordigni sono molto più  pericolosi dei droni Shahed, che non superano i duecento chilometri all’ora e ai missili cruise, che in genere vanno a 8-900 chilometri orari. a questo va aggiunto che la Nato ha un ritardo notevole in questo settore: il Pentagono è fermo ai test di un prototipo; le aziende europee non sono ancora andate oltre i progetti.

La Russia invece schiera due modelli operativi e vuole incrementare questo vantaggio. Sia il Kinzhal che lo Zircon possono portare testate nucleari tattiche ed entrambi hanno un raggio d’azione di mille chilometri. Ma il Cremlino ha mandato una squadriglia di Mig-31con le nuove armi a Kaliningrad, nel cuore del Baltico: da lì tutte le capitali della Ue sono a portata di tiro.