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Via Amendola: il tempo passa, i disagi restano


Talvolta, a furia di ripetere sempre le stesse cose, di denunciare le stesse grane si rischia di diventare ripetitivi, ma alla fine ci si augura che la perseveranza con cui le si denuncia venga premiata con l’individuazione di soluzioni adeguate alla gravità del problema.

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Nel caso della Via Amendola e del caos che da anni e quotidianamente affigge le migliaia di persone l’affluiscono la costante indifferenza dell’amministrazione al problema è diventato addirittura disarmante.

Da anni evidenziamo l’assurdità di tenere il quartiere più popoloso della città con un’unica via di transito in uscita, ribadendo il nostro convincimento che, specie in presenza della ormai atavica chiusura del ponte sul cansalamone, si impongano soluzioni concrete ed adeguate; da anni chiediamo che si valuti la sistemazione e l’apertura al traffico della regia trazzera che dalla parte sottostante la Perriera conduce al Corso Miraglia; da anni chiediamo l’individuazione di soluzioni in grado di ordinare e regolare il traffico alla rotonda della via Amendola, quanto meno nelle ore di punta e nei momenti di massima intensità del traffico veicolare; da anni chiediamo un maggiore controllo del parcheggio selvaggio sul corso Miraglia, che in alcuni tratti è diventato anarchia allo stato puro, con la conseguenza di creare ulteriore caos, con evidenti disagi per automobilisti e pedoni.

Da anni insomma chiediamo l’apertura di un confronto fattivo e concreto rispetto ad un problema che ormai ha assunto proporzioni tali per cui nessun Amministratore saggio può più far finta che non esista.

Nel frattempo il tempo passa e la politica degli annunci non ha fin qui prodotto nessun riscontro concreto a beneficio, non certo nostro, ma dei cittadini, sempre più stanchi di stare in coda per un tempo interminabile.

Noi siamo qui, con le nostre proposte ancora sul tavolo, in attesa che chi di competenza tolga la testa da fuori la sabbia, come fanno gli struzzi e ci spieghi cosa intende fare, possibilmente prima del prossimo secolo, per provare ad alleviare i disagi dei saccensi.