Redazione F e ABlitz della polizia nella notte in provincia di Ragusa con quindici arresti e sequestri preventivi di aziende nel settore del riciclo plastiche. In manette anche Claudio Carbonaro, pentito che si era accusato di 60 omicidi
L’operazione antimafia è scattata su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania ed è stata eseguita delle squadre mobili di Ragusa e Catania, coordinati dal Servizio Centrale Operativo. Nel mirino degli investigatori la “stidda” e i suoi interessi nel traffico illecito di rifiuti aggravato.
Diversi i reati contestati tra cui l’estorsione pluriaggravata, l’illecita concorrenza con minaccia, le lesioni aggravate, la ricettazione, la detenzione ed il porto di armi da sparo ed il danneggiamento seguito da incendio.
Quindici le persone arrestate tra cui due imprenditori a cui sono state sequestrate cinque aziende che valgono 5 milioni di euro.
Tra gli arrestati spicca il nome di Claudio Carbonaro, pentito, reo confesso di 60 omicidi, che secondo gli investigatori, tornato in Sicilia, stava progettando di riorganizzare la sua cosca nella stessa città che una notte del 1992 aveva lasciato in gran segreto, sotto scorta.
Il nuovo affare era concentrato sullo smaltimento della plastica impregnata di fertilizzanti e pesticidi, considerata un rifiuto speciale altamente tossico, che è utilizzata per la copertura delle serre che riempiono la provincia di Ragusa. Un rifiuto quindi altamente inquinante che andava smaltito con molta attenzione e che invece spesso finiva sottoterra insieme ai fanghi provenienti dalla pulitura delle serre. Un business milionario, sostenuto da finanziamenti pubblici a tanti zeri.
