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Xi a Macron: “chiamerò Zelensky al momento opportuno e con le giuste condizioni”… Alle calende greche?

È stato il primo dei tre giorni dell’incontro trilaterale a Pechino, tra il presidente cinese, Xi Jinping, il presidente francese, Emmanuel Macron, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen

I colloqui si sono tenuti nella Grande Sala del Popolo, su piazza Tiananmen. Per Macron e von der Leyen è stato un flop totale e questo a prescindere dai titoli dei giornali di regime che asseriscono il contrario. La Cina infatti non si è distaccata di un millimetro rispetto alle sue posizioni ormai note, Pechino difende la propria posizione sulla guerra in Ucraina come “obiettiva ed equa” e sostiene che Usa e alleati “dovrebbero assumersi le loro responsabilità” rispetto alla crisi, come si legge nella dichiarazione ufficiale della portavoce del ministero degli Esteri cinese aggiungendo che l’Alleanza Atlantica non ha il diritto di accusare e fare pressioni sulla Cina”. Più chiaro di così era impossibile esprimere la propria posizione.

Inoltre secondo il giudizio del presidente cinese, il compito – riferendosi alla pace – non è dei più facili: quella in Ucraina c’è una crisi “lunga e difficile da risolvere”, e per la quale “non esiste una panacea” e occorre “riprendere i colloqui di pace il prima possibile” e tenere conto delle “legittime preoccupazioni” di tutte le parti.

E se qualcuno potesse avere ancora dubbi su una possibile mediazione di Pechino spinta dall’Occidente, a raffreddare gli entusiasmi ci ha pensato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, affermando che “nel caso dell’Ucraina la situazione è ancora difficile, e non si intravedono prospettive di una soluzione pacifica”, e al momento non c’è altro da fare se non “continuare l’operazione militare speciale”, ha detto Peskov. Questo, malgrado il Cremlino giudichi comunque in modo estremamente positivo l’iniziativa cinese e la sua influenza, sempre stando alle parole di Peskov.

Ma sia Emmanuel Macron, che Ursula von der Leyen hanno chiesto con insistenza a Xi Jinping, un impegno, per un colloquio con Zelensky. A dire cosa ha risposto il presidente cinese è stata la stessa presidente della Commissione Europea: “l’ho incoraggiato a contattare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. So che Zelensky lo ha chiesto pubblicamente. È stato interessante sentire che il presidente Xi ha reiterato la sua volontà di parlargli, al momento opportuno e quando ci saranno le giuste condizioni. Penso che questo sia un elemento positivo”. Per Ursula von der Leyen basta questo, ma analizzando le parole, pare che il senso sia più ‘parlerò con Zelensky alle calende greche’ o peggio ancora, quando Bakhmut sarà caduta e la controffensiva di primavera ormai fallita.