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Zelensky 3 giorni fa: “Mosca non è più in grado di operare nel Mar Nero”, oggi dice: “8 navi russe pronte al combattimento”

La Marina russa non è più in grado di operare nel Mar Nero occidentale e sta gradualmente abbandonando la Crimea, non hanno più alcun rifugio sicuro

Lo ha dichiarato pochi giorni fa il presidente Volodymyr Zelensky al secondo vertice della Piattaforma Crimea, esultando : “E’ un risultato storico”. Ma oggi un Zelensky preoccupato, è costretto a smentire se stesso: “Otto navi da guerra russe sono entrate in servizio di combattimento nel Mar Nero, tra cui tre lanciamissili con un carico complessivo di un massimo di 24 missili da crociera Kalibr”

La notizia è stata resa nota della Marina militare ucraina, come riporta Ukrinform, aggiungendo che una nave russa è rimasta nel Mar d’Azov e un’altra nel Mar Mediterraneo, si legge inoltre nel comunicato pubblicato su Facebook.

Il presidente ucraino, ormai noto per i suoi annunci di vittorie ipotetiche, è stato costretto dunque a smentire quanto detto: “Recentemente, il leader russo è stato costretto ad annunciare la creazione di una nuova base della flotta del Mar Nero nel territorio occupato della Georgia. Cioè, nella parte sud-orientale del mare, il più lontano possibile dai missili ucraini e dai droni navali. Ma li faremo arrivare ovunque”, dichiarazione riportata dalla Rbc-Ucraina, che oggi risulta falsa.

Molte testate pur riportando le affermazioni di Zelensky, avevano però puntualizzato, che “la decisione avrà effetti limitati dal punto di vista militare, dato che le navi sono ancora in grado di lanciare attacchi contro le infrastrutture civili e militari della zona”, aggiungendo che “rappresenta comunque una vittoria per le forze ucraine, la cui controffensiva sta procedendo più lentamente del previsto”. Un colpo alla botte ed uno al cerchio.