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Ancora morte e guerra nel tritacarne Bakhmut: Wagner attacca, ucraini non vogliono mollare

Secondo alcune fonti Kiev starebbe per dare l’ordine di “ritarsi su posizioni più sicure”, ma il capo della Wagner Prigozhin non ci crede e forse nemmeno ci spera, del resto, per lui: “il tritacarne sta funzionando”

Soldati ucraini in trincea a Bakhmut

I russi la chiamano “tritacarne”, la città “strategica” di Bakhmut – chiamata Artemovsk in Russia -, in Occidente non è altro che l’ennesima località distrutta dalla guerra in Ucraina di cui mai prima si era sentito parlare. Ma Bakhmut non è solo una città strategica presa di mira dai russi per tagliare i rifornimenti ucraini nel Donetsk, ribattezzata “tritacarne” solo per far paura.

Bakhmut è un mattatoio, un posto che pare uscito da un film post-apocalittico dove in mezzo alle strade notte e giorno ci sono blindati che bruciano e cadaveri che alcune volte non vengono nemmeno recuperati. Bakhmut è quell’inferno in terra dove girato l’angolo, tra i palazzi, non devi preoccuparti di soldati armati o carri armati, perché magari c’è direttamente un cannone antiaereo sempre puntato ed usato per sparare a terra, non in cielo.

Soldati Wagner sparano su obiettivi a terra con cannone contraerea a Bakhmut

Bakhmut è un pantano dove da mesi e mesi si combatte notte e giorno casa per casa, forse neppure – da parte russa – con l’intenzione vera di conquistarla. Mentre infatti Kiev non vuole rinunciare alla città strategica diventata simbolo del Donbass, per Prigozhin – l’uomo inviato da Mosca a capo della compagnia militare privata Wagner che tra i suoi soldati impiega anche molti carcerati russi – si tratta dello strumento perfetto per sfiancare le truppe ucraine e – tragicamente – assottigliarne il numero.

Prigozhin del resto ci ha abituati ad una visione pragmatica e devastante della guerra, a chi in Russia si lamentava dell’impiego di carcerati rispondeva semplicemente: “Non vuoi che combattano loro? Mandaci tuo figlio”.

Wagner bombarda nella zona del “monumento del Mig-17” di Bakhmut, diventato famoso perché spesso usato come sfondo delle foto dei soldati ucraini e dei mercenari occidentali che combattono in città

Il capo della Wagner, è dunque un uomo spietatamente intelligente le cui parole vengono spesso – sicuramente volutamente – travisate dai media occidentali. Ieri con toni trionfalistici è stato riportato che Prigozhin, ha avvertito che la cattura di Bakhmut è tutt’altro che imminente: “Bakhmut non verrà presa domani, perché c’è una forte resistenza, il tritacarne funziona”.

Gli occhi degli innamorati non vedono mai la realtà dei loro amati, ma solo ciò che vogliono vedere. Tuttavia guardare con quegli occhi le dichiarazioni di Prigozhin è da sprovveduti, il capo di Wagner è stato chiaro: “il tritacarne funziona”.

“Affinché il tritacarne funzioni correttamente, è impossibile iniziare improvvisamente i festeggiamenti. Non ci saranno festeggiamenti a breve”, ha aggiunto.

Soldati ucraini camminano a Bakhmut

Prigozhin non ha fretta di prendere Bakhmut, non è il suo simbolo, è il simbolo di Kiev; che è ridotto ad un tritacarne sanguinante e come il vietnam per gli americani, più uomini mandano e più ne muiono e più le truppe di Kiev perdono fiducia nella possibilità di vittoria che Zelensky continua a proclamare.

La strategia di Prigozhin stamattina è diventata chiara anche per i media occidentali – tranne quelli USA, che ne parlano già da un po’ -, che appiattiti sulle posizione di Kiev anche oggi riportano Kyiv Independent: “la strategia russa di attaccare Bakhmut e Vugledar mira a ritardare la controffensiva ucraina”, lo ha detto il portavoce della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Andriy Yusov.

Le considerazioni di Yusov sembrano quindi accogliere le considerazioni più volte espresse dagli esperti militari statunitensi secondo cui l’ostinata difesa di Bakhmut da parte delle truppe ucraine impedisce di dare priorità alla preparazione della controffensiva di primavera.

La situazione sul campo oggi 15/02/2023

Da quanto si apprende, le Forze Armate russe sono riuscite ad avanzare verso Zaliznyanske e ad attraversare l’autostrada Bakhmut-Slaviansk in alcuni punti. Non si registrano offensive a nord-est, est e sud-est di Bakhmut, dove però si combatte a sud-ovest, precisamente nella zona di Budyonovka.

Sempre in direzione Bakhmut, l’esercito russo ha usato mortai e artiglieria nelle aree di oltre 25 insediamenti nelle ultime 24 ore, tra cui la stessa Bakhmut, Belogorovka, Veseloe, Paraskoviyivka, Vasyukovka, Zaliznyanske, Ivanovskoye, Chasov Yar, Kleshcheevka, Kurdyumovka, Zheleznoe, Nuova York DPR.