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Caso Gregoretti, arrivano le motivazioni del gup Sarpietro: “Salvini ha agito secondo le norme”


Arrivano le motivazioni della decisione di non luogo a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti, per il gup: “Salvini ha agito secondo le norme”


Il gup di Catania Nunzio Sarpietro ha reso noto le motivazioni della decisione di non luogo a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini: “La formula il fatto non sussiste è stata adottata perché l’imputato ha agito non contra ius bensì in aderenza alle previsioni normative primarie e secondarie dettate nel caso di specie. Allo stesso non può essere addebitata alcuna condotta finalizzata a sequestrare i migranti per un lasso di tempo giuridicamente apprezzabile”.

L’ex ministro dell’Interno era imputato per sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti e secondo l’accusa, Salvini avrebbe ritardato lo sbarco, nel luglio 2019, di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta, nel Siracusano. Poi nel maggio scorso il gup aveva stabilito il non luogo a procedere.

Secondo Nunzio Sarpietro la formula assolutoria “appare più favorevole all’imputato rispetto a quella invocata dalla difesa di ritenere il fatto come discriminato ai sensi dell’art. 51 del codice penale Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere, ndr), in quanto l’imputato avrebbe agito nell’esercizio di un diritto o comunque nell’adempimento di un dovere. Infatti la ricorrenza di una causa di giustificazione richiederebbe pur tuttavia la integrazione dell’elemento materiale del reato ad avviso del giudice non configurabile”.

Il gup inoltre spiega perché la condotta dell’ex ministro Salvini, non dev’essere ritenuta penalmente rilevante: “dovendosi affermare che gli elementi proposti dal tribunale per i reati ministeriali di Catania, come legittimanti il rinvio a giudizio, si sono rivelati non fondati e comunque bilanciati da altri chiari e probanti dati probatori a favore dell’inquisito che li rendono contraddittori, e soprattutto inidonei a sostenere l’accusa in un giudizio dibattimentale”.

Matteo Salvini dopo avere letto il dispositivo ha commentato togliendosi qualche sassolino dalle scarpe: “Dopo tanti insulti, invenzioni, intercettazioni ‘alla Palamara’ e attacchi politici di ogni genere, vedere riconosciuta, nero su bianco, la correttezza del mio operato alla guida del Viminale è fonte di grande soddisfazione”.

Poi il leader della Lega parla del secondo processo riguardante la ong spagnola Open arms: “Purtroppo a settembre, per un caso analogo, sarò a processo a Palermo accusato di sequestro di persona e rischio fino a 15 anni di carcere. Spero che sarete al mio fianco, credo di avere dimostrato concretamente da ministro dell’Interno che cosa si possa ottenere nella gestione dell’immigrazione clandestina, a difesa dell’Italia. L’ho fatto realizzando ciò che mi avevano chiesto gli italiani con il loro voto e lo rifarò: volere è potere”.