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Covid-19. Da oggi parte la Fase2, resta l’autocertificazione e il divieto di assembramenti, ma allora cosa cambia?


Atteso da molti come il giorno della “liberazione”, oggi 4 maggio, inizia la Fase 2 della lotta al coronavirus che durerà fino a domenica 17 maggio. Resta l’obbligo di portare con se l’autocertificazione e il divieto di assembramenti

La popolazione, almeno da quanto accaduto ieri in diverse località siciliane, complice il bel tempo che è sembrato un anticipo dell’estate, si sente già tornata alla normalità, ma nei fatti la situazione è ben diversa. A dire che l’emergenza non è terminata è stato lo stesso premier Giuseppe Conte che ha avvisato: “il 4 maggio non è un liberi tutti, ma bisogna essere scrupolosi nel riconquistare altri spazi di libertà e sopratutto non bisogna sperperare quello che abbiamo faticosamente guadagnato”.

Ma vediamo cosa l’ultimo Dpcm consente di fare e cosa invece impone ancora fare.

Iniziamo dal lavoro. Da oggi non è più obbligatorio l’invio ai prefetti delle richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Ci saranno però controlli per garantire la sicurezza dei lavoratori ed assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro.

Dalla mezzanotte è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.

Infine si potranno riprendere gli allenamenti per gli sport di squadra, ma “nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”.

Sarà consentito uscire, ma le condizioni restano simili alle precedenti. Rimangono assolutamente vietati gli assembramenti e per circolare ci vorrà un nuovo, l’ennesimo modulo (scarica quì) che rispetto al precedente, contiene le 4 motivazioni che giustificano lo spostamento (comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute) e sei righe in bianco in cui si dovrà precisare la ragione dello spostamento. Resta comunque valida, per chi l’ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito.

Chiarita anche la questione del termine “congiunti” e per farlo il governo si è affidato ad un pronunciamento della Corte di Cassazione, secondo cui il termine si riferisce anche alle “relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”.

Per fare rispettare le nuove regole il Viminale ha chiesto ai prefetti un’applicazione prudente ed equilibrata delle misure, con l’obiettivo primario di tutelare la salute, allentando la morsa soffocante delle prescrizioni sulla vita quotidiana.

Da oggi dunque si parte, ma il futuro è tutto sui numeri dei contagi che verranno registrati nelle prossime due settimane, se si avrà una discesa, dal 18 si potrà pensare a nuove concessioni, se così non sarà si potrebbe tornare indietro. Il domani quindi è nelle nostre mani: libertà ma con precauzioni e cautela.