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Covid. Effetti collaterali dopo la 2^ dose Vaccino Pfizer: casi di febbre e stanchezza in ospedali romani


Negli ospedali di Tor Vergata, Gemelli e San Camillo, a Roma, dopo la somministrazione della seconda dose del Vaccino Covid, alcuni pazienti hanno avuto effetti collaterali come febbre e stanchezza, ma non sarebbe” nulla di allarmante”

La notizia è riportata da Repubblica.it in questo articolo. Come spiegato da Stefania Salmaso, membro dell’Associazione italiana di epidemiologia: “Il richiamo provoca conseguenze più fastidiose. “Fenomeni previsti, transitori e non preoccupanti”. Da Tor Vergata al Gemelli al San Camillo, a Roma medici under 55 bloccati a casa per due giorni dopo la seconda iniezione. “La frequenza è uno su dieci, mentre per la prima dose era 1 su 100”.

Aumenta il numero di persone che hanno ricevuto il richiamo del vaccino anti Covid e cresce anche quello di chi ha affrontato effetti collaterali, non preoccupanti ma fastidiosi. “Una ventina tra medici e anestesisti under 55 del Policlinico Tor Vergata hanno accusato, – racconta Serena, infermiera del pronto soccorso – dopo la seconda dose del vaccino Pfizer, febbre a 40, dolori articolari e muscolari, spossatezza”.

Casi simili son stati riscontrati in queste ore da altri ospedali romani, dal Gemelli al San Camillo. Se alla prima dose gli effetti erano limitati a un indolenzimento del braccio e a un mal di testa, con il richiamo le conseguenze appaiono più fastidiose.

Secondo gli esperti non ci sarebbe nulla di allarmante: “Lo ha detto anche Ema, l’autorità regolatoria europea: in genere con la seconda dose ci sono più reazioni avverse”. Dice Stefania Salmaso, esperta di vaccini e membro dell’Associazione italiana di epidemiologia, per 25 anni all’Istituto superiore di sanità che poi aggiunge: “Siamo in linea con quanto atteso. Si tratta di una risposta immunitaria transitoria e di breve durata che arriva dopo quella alla prima dose e per questo è più vigorosa”. Secondo l’esperta normalmente questo fenomeno si osserva maggiormente tra le persone giovani. “È noto anche in altri vaccini”.

“Ad oggi sono oltre mille le persone che hanno concluso l’iter da noi – spiega Patrizia Laurenti, direttore dell’igiene ospedaliera del Gemelli – e di questi un centinaio hanno lamentato maggiori disturbi dopo la seconda iniezione. La frequenza è 1 su 10, a differenza della prima dose quando erano molto di meno, 1 su 100 circa”. I sintomi “si presentano tra le 6 e le 24 ore dall’iniezione e – conferma Laurenti – rientrano entro le 48 ore, a volte, ma non sempre, con farmaci antinfiammatori o paracetamolo. A chi ha avuto una reazione forte alla prima dose, per sicurezza, non abbiamo fatto fare la seconda, ma sono appena 3 casi su 6mila”.

Per chiarire i dubbi sui vaccini anti Covid l’agenzia del farmaco, Aifa, ha scritto una serie di faq. Le reazioni avverse al medicinale di Pfizer-Biontech osservate più di frequente, cioè in più di 1 persona su 10, “sono state in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni. Tra queste figurano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre”.

Serena lavora come infermiera nell’area emergenza di Tor Vergata. Ha 45 anni ed è risultata positiva al Covid a marzo 2020. Ha ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer: “Il prossimo 3 febbraio dovrebbero somministrarmi la seconda. Una ventina tra medici e anestesisti dell’emergenza, tra i 30 e i 50 anni, sono stati molto male; una collega 50enne ha avuto un rash cutaneo e le hanno dato antistaminici e cortisone. Ho paura, ma confido nella scienza e nella capacità di contrastare eventuali reazioni”.

Al San Camillo sono già stati somministrati 1.151 richiami (ne mancano altri 3mila) e “una cinquantina di persone, tra 40 e 60 anni – spiega Rosario Cocchiara, responsabile del centro vaccinale ospedaliero – hanno manifestato più sintomi rispetto a quelli osservati dopo la prima dose ma nessuna reazione allergica grave”.