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Hacker russi attaccano operatore telefonico ucraino: “Nucleo completamente distrutto, è un disastro”

Gli hacker russi sarebbero riusciti a inflitrarsi per mesi nei server dell’operatore telefonico ucraino Kyivstar, rubando dati di intelligence – su 24 milioni di utenti – e poi distruggendo le infrastrutture informatiche così da mettere fuori uso ogni servizio della compagnia: “un attacco informatico che dovrebbe servire da grande avvertimento all’Occidente”, scrive Reuters

Gli hacker dei servizi segreti russi del GRU – il servizio segreto militare di Mosca, una delle molteplici agenzie d’intelligence del Cremlino – noti come “Sandworm” sono riusciti ad infiltrarsi dallo scorso maggio all’interno del sistema del gigante ucraino delle telecomunicazioni Kyivstar riuscendo poi a compiere un attacco informatico che “dovrebbe servire da grande avvertimento all’Occidente”. L’attacco è infatti riuscito a mettere fuori uso i servizi della compagnia telefonica per giorni a partire dal 12 dicembre scorso e rubare dati di intelligence a 24 milioni di utenti.

A pubblicare la notizia è stata la Reuters, che ha intervistato Illia Vitiuk, capo del dipartimento di sicurezza informatica del Servizio di sicurezza ucraino (SBU). La società colpita, la Kyivstar, è la più grande operatrice di comunicazioni ucraina – 24 miliondi di clienti mobili e oltre 1 miliodi di utenti di telefonia fissa -, facente parte del gruppo internazionale di telecomunicazioni VEON, con sede nei Paesi Bassi.

“Questo attacco è un grande messaggio, un grande avvertimento, non solo per l’Ucraina, ma per tutto il mondo occidentale affinché comprenda che nessuno è effettivamente intoccabile”, ha spiegato Vitiuk: il “disastroso” attacco hacker russo avrebbe infatti distrutto “quasi tutto”, compresi migliaia di server e PC virtuali, ed è stato probabilmente il primo esempio di attacco informatico che “ha completamente distrutto il nucleo di un operatore di telecomunicazioni”.

Durante l’indagine, i servizi ucraini hanno scoperto che gli hacker russi hanno probabilmente tentato di penetrare Kievstar a marzo o prima, ma “per ora possiamo dire con certezza che erano nel sistema almeno dal maggio 2023. Non posso dire adesso, da quando hanno avuto… pieno accesso: probabilmente almeno da novembre”.

La SBU ha valutato che gli hacker russi sarebbero stati in grado di rubare informazioni personali, risalire alle posizioni geolocalizzate dei telefoni, intercettare i messaggi SMS e forse anche rubare gli account Telegram degli utenti. L’attacco tuttavia, secondo i servizi ucraini, non ha avuto un grande impatto sull’esercito ucraino o sulle operazioni militari, che non si basano sugli operatori di telecomunicazioni. Resta tuttavia ovvio che, come imparato in quasi due anni di guerra tra video e foto che giornalmente arrivano dal campo di battaglia, gli operatori ucraini magari non vengono direttamente usati dai militari ucraini, ma i soldati sul campo hanno sempre il loro cellulare a portata di mano con il quale spesso filmano e postano su Telegram o mandano messaggi circa la situazione sul campo a comilitoni, familiari e giornalisti, dunque l’attacco russo assume ovviamente connotati preoccupanti.